Tecnologie e agricoltura: per alcuni una contraddizione, per altri un binomio inscindibile nella grande sfida di nutrire tutti gli abitanti della Terra in modo sicuro e sostenibile. Su questo complesso tema ha voluto fare il punto "La scienza in campo", il convegno che si è svolto il 30 novembre a Palazzo Isimbardi a Milano.

 

I relatori hanno offerto diversi punti di vista: da Antonio Pascale, agronomo e scrittore, star del talk show tv di Daria Bignardi "Le Invasioni Barbariche", sul tema: "Gli Ogm non sono prodotti mostruosi" a Giovanni Sorlini di Inalca, fornitore di carne a Mac Donald, Burger King e molti altri, che ha parlato della filiera della carne, fino a Paola De Majo di Coldiretti che ha affrontato la questione del "chilometro zero".


 

Tutti gli interventi

 


"Gli italiani e la nuova agricoltura"
Nel corso della mattinata è stata anche presentata la ricerca "Gli italiani e la nuova agricoltura", condotta per il secondo anno consecutivo da Espansione in collaborazione con Interactive market research, per analizzare le abitudini alimentari degli italiani e quello che pensano delle tecnologie applicate all'agricoltura. Le interviste hanno coinvolto mille persone tra i 18 ai 65 anni, rappresentative del consumatore medio italiano.

 

Dalla ricerca è emerso che la crisi si sta facendo sentire: rispetto al 2011 crescono gli intervistati che indicano i discount come canale d'acquisto prevalente e che acquistano spesso o qualche volta prodotti di marche sconosciute ma convenienti. Cala inoltre la preferenza data agli ipermercati come canale prevalente di acquisto a vantaggio dei supermercati, probabilmente per il costo maggiore del carburante necessario per lo spostamento fuori dai centri cittadini. Aumenta infine il numero di coloro che dichiarano di comprare regolarmente prodotti a km zero, locali e di stagione.

 

Tuttavia, il consumatore non è sempre razionale. Nonostante la preferenza dichiarata verso questo tipo di prodotti, un'elevata percentuale di intervistati compra cibo non di stagione o arrivano da lontano, a segnare la distanza tra buoni propositi e realtà quotidiana. Un'altra contraddizione: molti intervistati si dicono disponibili a rinunciare alla carne, per motivi sia dietetici sia di sostenibilità ambientale (addirittura quasi il 30% afferma di averci già rinunciato), ma poi un italiano su tre dice di andare regolarmente al fast food.

 

Per quanto riguarda il tema "caldo" degli Ogm, rispetto al 2011 emerge una percezione di sfiducia crescente nei confronti delle istituzioni che potrebbero esercitare un controllo affidabile, serio e credibile sulla ricerca scientifica per l'interesse pubblico. Più sfumato il sentimento verso gli Ogm stessi: non sono una soluzione gradita, ma il 75% pensa debbano essere consentiti, sotto stretta regolamentazione, per scopi scientifici e di ricerca.

La ricerca completa è scaricabile QUI

 


Buono, sano e sicuro: la app
Infine, nell'incontro del 30 novembre sono stati proclamati dall'assessore provinciale Giovanni De Nicola i vincitori dell'Hackathon di "La scienza in campo", che ha visto sfidarsi giovani programmatori nella realizzazione di app per telefonini sul tema "Buono, sano e sicuro. Il social network di chi mangia sostenibile". L'app è progettata per mettere in contatto consumatori, commercianti, produttori e aziende di ristorazione, e di indicare consumi sani, sicuri e intelligenti.

 

Il premio è andato a Alex Manzella con la app ViverSano, un social network che consente di seguire le preferenze di consumo degli utenti, condividere punti vendita e ristoranti dove trovare prodotti bio di qualità.

 

I progetti realizzati saranno consultabili cliccando QUI