Ministro sì, ministro no (dell'Agricoltura, ovviamente). Il quesito è rimbalzato su molti quotidiani all'indomani dell'affidamento a Mario Monti di un nuovo Governo per l'Italia. Già il 12 novembre “Italia Oggi” si lanciava nell'esercizio del “toto-ministri” anticipando che per la poltrona di via XX Settembre si facevano i nomi dell'ex presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni, e di Ezio Castiglione, ex direttore generale di Ismea. Poi si è fatta avanti l'ipotesi che nemmeno ci fosse un ministero dell'Agricoltura e dalle pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno” del 15 novembre le organizzazioni agricole si dicevano preoccupate di questa eventualità. Una preoccupazione rilanciata nello stesso giorno dal “Giornale di Brescia”, assai critico per un'ipotesi di azzeramento dell'agricoltura. Poi il 16 novembre la conferma che il ministero dell'Agricoltura è tutt'altro che soppresso e sulla poltrona di via XX Settembre è stato chiamato Mario Catania, un dirigente dello stesso ministero, ben conosciuto negli ambienti dell'agricoltura. La notizia è rimbalzata il 17 novembre su pochi giornali e con toni assai diversi fra loro. “Il Fatto” critica la volontà attribuita a Mario Catania di riconfermare Colosimo alla Camera arbitrale in agricoltura. Solo un accenno al neo ministro (descritto “magrissimo e schivo”) su “Repubblica”. Qualche riga in più su “La Stampa” che ne ricorda il profilo professionale. Molte, invece, le interviste, i commenti, le analisi sugli altri ministeri e sui nuovi nomi che entreranno nelle stanze del Palazzo. Un segno anche questo della scarsa attenzione che il mondo dell'Agricoltura riesce a catturare.

 

Gli Stati Generali

Il ministero dell'Agricoltura era già stato protagonista dell'informazione di questi ultimi giorni grazie allo svolgersi a Cremona degli Stati generali dell'agricoltura, ultimo atto del ministro uscente, Saverio Romano. Un'anticipazione dei contenuti lo si è letto già l'11 novembre sulle pagine del quotidiano cremonese “La Provincia”. Poi, il 13 novembre, a conclusione della due giorni di lavori congressuali, “Libero” ha messo l'accento sull'accordo raggiunto dalle quattro organizzazioni agricole per chiedere a Bruxelles una modifica della bozza di riforma della Pac. Un accordo, scrive nello stesso giorno il “Corriere della Sera” con il quale si chiede fra le altre cose che la definizione di “agricoltore attivo” sia demandata allo stato membro. Un argomento quest'ultimo ripreso sulle colonne de “Il Sole 24 Ore” del 13 novembre. Curioso come i commenti a questo incontro siano stati relegati ad appena tre righe sulMattino”. Davvero poco.

 

Su e giù dei mercati

Altro argomento al centro dell'informazione agroalimentare è l'andamento dei mercati, con “Avvenire” del 12 novembre che commenta i dati resi noti da Ismea e che parlano di un autunno difficile per i campi. Continua invece a macinare buoni risultati il comparto del biologico, del quale si occupa “Repubblica” del 14 novembre. Buone notizie anche per l'olio, in particolare in Liguria secondo i dati di Federalimentare riportati da “Il Sole 24 Ore” del 14 novembre. A proposito di olio, “Repubblica” del 15 novembre dedica a questo alimento un lungo servizio per enunciarne qualità e prerogative. E' di questi giorni la pubblicazione del rapporto sull'agricoltura delle Camere di Commercio Lombarde, rapporto che conferma la ripresa del settore, trainato in particolare dal latte e dal vino come si può leggere sul “Corriere della Sera” del 16 novembre. Ma c'è anche qualche ombra, come l'aumento del prezzo del gasolio del quale parla “Avvenire” del 16 novembre e che si riflette sui costi di produzione.

 

Prosecco col botto

Sul fronte del vino c'è da segnalare la curiosa notizia riportata dal “Corriere della Sera” del 14 novembre in merito ad una nuova bottiglia in carta messa a punto da un'azienda inglese. Che probabilmente non sarà adatta però ad ospitare il prosecco, che continua a mietere risultati positivi e si approssima a raggiungere il traguardo del miliardo di bottiglie, del quale scrive “Il Gazzettino” del 13 novembre. I risultati del prosecco, scrive “Il Sole 24 Ore” del 16 novembre, sono anche merito della buona accoglienza che Stati Uniti e Germania hanno riservato a questo nostro vino, che in questi paesi gode di un attivo flusso di export. Ma intanto si conferma dalle pagine de “La Stampa” del 13 novembre, il sorpasso della Francia sull'Italia. E nel mondo, secondo le stime di Oiv (organizzazione internazionale della vite) pubblicate su “Italia Oggi” del 12 novembre, si riduce sempre più la superficie destinata a vigneto, che si sarebbe ridotta di 60 milioni di ettari. “La Padania” del 17 novembre, ospita il pensiero dell'assessore all'Agricoltura del Veneto, Franco Manzato, secondo il quale i nostri vini sono pronti a conquistare il mondo. Forse eccessivo, ma di buon auspicio.

 

Attenti alla peste (suina)

Il mondo degli allevamenti è alle prese con un nuovo (si fa per dire) problema, la peste suina africana che non ha mai abbandonato la Sardegna e che ora sta rialzando il capo. Tanto che da Bruxelles arriva lo stop alle esportazioni dalla nostra isola. Una precauzione sanitaria contro la quale si scagliano gli allevatori, come si legge su “Avvenire” dell'11 novembre. Il problema di questa virosi è talmente pesante che dalle pagine di “Sardegna 24” nello stesso giorno si ipotizza persino il ricorso all'esercito. I problemi per gli allevatori sardi continuano con la crisi della pastorizia, tanto che nei pressi di Roma si sono svolte manifestazioni di protesta delle quali offre una cronaca “Avvenire” del 15 novembre.