Riflettori puntati sulla riforma della Pac che Bruxelles sta preparando, a iniziare da “Il Sole 24 Ore” del 9 settembre che dà spazio alla posizione italiana e alle nostre richieste di riduzione dei tagli. Critico nello stesso giorno l'articolo pubblicato sulla “Gazzetta del Mezzogiorno”, secondo il quale l'Italia si sarebbe mossa in ritardo nel manifestare le proprie preoccupazioni sugli orientamenti della riforma. Usa toni assai critici anche il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, Paolo De Castro, che dalle pagine di “Italia Oggi” del 10 settembre parla di una riforma poco ambiziosa incapace di cogliere il momento delicato del settore. Si continua il giorno seguente su “Il Sole 24 Ore” che a margine della Festa dell'Agricoltura organizzata dalla Cia a Torino dà spazio alla dichiarata volontà delle organizzazioni professionali di muoversi in sintonia per contare di più a Bruxelles. E sarebbe tempo di passare ai fatti, aggiungiamo. Nel dibattito interviene il 14 settembre anche “Terra” con una nota a firma del presidente Adoc, Carlo Pileri, secondo il quale le logiche seguite da Bruxelles vanno a discapito del made in Italy e della qualità.

 

Miele, ogm e burocrazia

Restiamo nella Ue e nella scarsa rappresentatività della nostra agricoltura a palazzo Berlaymont con l'articolo pubblicato su “Il Sole 24 Ore” del 10 settembre dove si commenta l'asse franco- spagnolo in tema di ortofrutta che mette l'Italia in un angolo. Ed è ancora Bruxelles, ma questa volta riguarda la Corte di Giustizia e gli Ogm, il tema affrontato su “Terra” del 9 settembre. A proposito di Ogm spunta ora qualche problema anche per il miele a causa delle importazioni dalla Cina di prodotto che, secondo quanto scrive “Il Secolo XIX” del 9 settembre, potrebbe essere ottenuto da fiori di piante geneticamente modificate. Più del miele (forse) Ogm, continua a preoccupare l'ossessiva burocrazia che pesa sulle aziende agricole che comporta un costo di due euro all'ora, secondo quanto riporta “Il Gazzettino” dell'11 settembre. Non sarà solo colpa della burocrazia, ma intanto nel solo Lazio, come scrive “Il Sole 24 Ore” del 14 settembre, il numero di aziende agricole si è dimezzato negli ultimi dieci anni. Ancora in tema di statistiche, dall'Istat arriva la notizia, riportata su “Ore 12” del 10 settembre, che l'agroalimentare italiano è ai primi posti in Europa.

 

Dove va la vendemmia

Si continua a parlare di buona qualità per la vendemmia, che però è assai scarsa secondo quanto scrive “La Stampa” del 13 settembre. Un calo della produzione potrebbe favorire una ripresa del mercato aiutando il recupero del settore, che secondo “L'Unità” del 9 settembre continua a lamentare una crisi che i “numeri” non sempre confermano. Intanto si pensa all'export e alle opportunità offerte dai nuovi mercati, come quello cinese del quale si parla su “La Stampa” del 13 settembre. Che ci sia un calo delle quantità vendemmiate lo conferma dalle pagine di “Libero” del 10 settembre Assoenologi. Parlando di vendemmia sono interessanti i dati riportati da alcuni quotidiani e fra questi il “Corriere della Sera” dell'11 settembre, sul numero di immigrati impegnati nelle operazioni di vendemmia, che sarebbero circa 30mila.

 

Latte e yogurt

Il mondo degli allevamenti vive qualche apprensione con un caso di Scrapie (una malattia del gruppo delle encefalopatie spongiformi, come vacca pazza) che ha colpito un gregge in Sardegna, argomento del quale si occupa “Nuova Sardegna” del 10 settembre. “L'Informazione di Reggio Emilia” del 13 settembre lancia qualche preoccupazione per un decesso per il quale si sospetta la responsabilità dei prioni. Sul fronte del latte “La Provincia di Cremona” del 12 settembre aggiorna i suoi lettori sulla ripresa delle trattative sul prezzo del latte. Nessuna novità positiva per il latte ovino che continua ad essere deprezzato, tanto che gli allevatori chiedono dalle pagine di “Avvenire” del 14 settembre l'intervento di Bruxelles. Intanto è bocciata la possibilità di utilizzare latte in polvere per la produzione di yogurt. La proposta era in discussione alla commissione Agricoltura della Camera, come si apprende dal “Messaggero” del 15 settembre. La qualità ringrazia.