Come è purtroppo noto, soprattutto negli ultimi anni, la ricerca nazionale messa in crisi da tagli sempre più severi, ha visto molte menti eccellenti volare verso mete lontane. E' il caso di Rosangela Sozzani, o meglio Ross, che scherza “prima o poi cambierò nome”.

Dopo una laurea in Biologia presso l'Università di Pavia, Ross ha intrapreso un Dottorato in Scienze biomolecolari e genetica che l'ha portata a Parigi prima, e nel North Carolina, America, poi.

Oggi, grazie alla Fondazione Armenise-Harvard, Ross rientra in Italia e con lei il suo importante bagaglio di studi e ricerche.

Poco prima di portare a termine il mio dottorato, spinta dall'esigenza di imparare l'inglese” spiega Ross, “sono arrivata nella città di Raleigh, nel famosissimo Research Triangle, tra le aree universitarie più prestigiose di tutti gli Stati Uniti. Qui, vi sono tre grandi una Università: la North Carolina State University, la Duke University e la University of North Carolina. Inizialmente” racconta, “ho lavorato presso la North Carolina State University, studiando la resistenza delle piante all'attacco dei geminivirus una classe di virus vegetali che possono causare danni alle produzioni agricole di mais, manioca, cotone e pomodoro.

In seguito all'offerta di un lavoro alla Duke” prosegue, “ho intrapreso un'attività di ricerca incentrata sullo studio dello sviluppo di organismi multicellulari. Studio cioè geni importanti per la regolazione delle cellule staminali. La ricerca” spiega Ross, “verte sulla comprensione dei meccanismi molecolari che regolano la proliferazione cellulare e l’uscita dal ciclo cellulare in risposta ai regolatori di crescita e ai segnali di sviluppo nel meristema della radice della Arabidopsis thaliana, una piccola pianta i cui geni sono conservati anche nei crops e nell'uomo”.

La particolarità nella ricerca di Ross, pubblicata sula rivista Nature di luglio 2010, come spiega la stessa ricercatrice, è che studiando le cellule staminali della pianta si possono trasferire i risultati anche su altri organismi pluricellulari, tra cui l'uomo. Questo avviene proprio perché importanti geni per la regolazione del ciclo cellulare risultano essere conservati tra la piccola pianta di Arabidopsis, la grande pianta del mais e l'uomo. Questo tipo di ricerca sarà quindi in grado di fornire nozioni sui meccanismi sottostanti lo sviluppo di piante e di animali.

Lo studio dell’interfaccia tra il ciclo cellulare e la determinazione del destino cellulare nelle radici può contribuire, attraverso l’incremento della biomassa delle piante, a soddisfare i bisogni nutrizionali globali e creare nuove fonti energetiche rinnovabili.

Come accennato, è grazie all'associazione Armenise-Harvard che Ross può tornare in Italia.
E' solo grazie a loro che posso pensare di rientrare” spiega la ricercatrice, “il finanziamento messo a disposizione è di 200 mila dollari ogni anno per 5 anni che significa un investimento di un milione di dollari, impensabile in Italia. Inoltre, si tratta di un riconoscimento unicamente basato sul merito”.

Finalità dell'associazione, che ha una sede centrale a Boston e quella italiana a Firenze, è di permettere a scienziati con curriculum di eccellenza di inserirsi nel mondo della ricerca italiana portando nuove esperienze e, aggiungiamo noi, portando ossigeno ad una ricerca nazionale agonizzante.