La crisi che ha colpito l’economia mondiale negli ultimi due anni ha danneggiato in particolar modo il comparto agro-alimentare, uno dei settori fondamentali per un Paese. Ciò nonostante sembra che solo in pochi ne percepiscano la gravità.

"Dopo aver dovuto impiegare molti mesi per rendersi conto che la crisi economica stava compromettendo l’economia reale italiana – dichiara il presidente nazionale Confeuro Rocco Tiso –  speriamo non ne servano molti altri per realizzare la difficile situazione del comparto agro-alimentare".

"La poca risonanza mediatica della crisi agricola, in contrasto con quanto realmente accade e con una delle fasi più delicate della millenaria storia del settore, non giova al superamento dell’attuale e grave fase recessiva, che ha invece bisogno di seri e approfonditi dibattiti in grado di individuarne le adeguate misure per il rilancio".

"Nel solo 2009 – continua Tiso – sono state più di 30 mila le aziende agricole costrette a chiudere, e nel contempo la farraginosità della burocrazia italiana si pone di intralcio nell’utilizzo dei fondi Psr destinati a sostegno dell’indotto agricolo italiano dall’Unione europeaNon agire per tempo è un rischio che non ci si può permettere quando in ballo c’è la vita di milioni di individui e la salute di uno dei settori vetrina del Bel Paese". 

"E’ necessario – conclude Tiso – convocare quanto prima una Conferenza nazionale agricola capace di individuare le necessarie manovre di rilancio, come è inoltre fondamentale si comprenda che la crisi dell’indotto non è un problema di un piccolo numero di persone all’interno di una comunità, ma un problema dell’intera comunità; perchè non esiste, e mai esisterà, una nazione in grado di fare a meno del settore agricolo".