Si è tenuto il 27 ottobre 2025, il Consiglio per l'Agricoltura e la Pesca che ha analizzato l'architettura verde della Politica Agricola Comune post 2027 e la situazione dei mercati agricoli, anche alla luce del futuro ingresso dell'Ucraina nell'Unione. Si è trattato di un vertice nel quale le delegazioni dei governi di 17 dei 27 Paesi dell'Unione hanno ancora una volta sottolineato l'esigenza di una Pac più forte e coesa, pur a fronte del taglio del 20% del budget previsto dalla Commissione nella presentazione del Quadro Finanziario Pluriennale 2028-2034, anche in vista di una semplificazione dell'architettura verde che favorisca realmente, senza appesantimenti burocratici, la transizione ecologica dell'agricoltura unionale.

 

Non solo, sul tavolo c'è ancora una volta il rapporto con l'Ucraina, e si è tenuto un primo confronto con un rappresentante del Governo di questo Paese, che ha recentemente siglato un accordo di collaborazione commerciale per la limitazione dei dazi e delle tariffe doganali, che sarà meglio analizzato nell'Agrifish di novembre. Discusse anche le perturbazioni locali sui mercati dei cereali, dello zucchero e del vino, in parte legate alle tensioni sui mercati extra Ue.

 

La dichiarazione congiunta firmata da 17 Paesi

La dichiarazione sulla Pac post 2027 proposta dall'Austria, ma che porta la firma di 17 ministri dell'Agricoltura dell'Unione, tra queste quella del ministro italiano Francesco Lollobrigida, in tre pagine nei fatti detta le condizioni alla Commissione per aprire il negoziato. La dichiarazione congiunta è stata presentata da Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Spagna, Francia, Croazia, Ungheria, Italia, Lituania, Lussemburgo, Lettonia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, con il sostegno dell'Estonia "per una Politica Agricola Comune integrata e forte".

 

I 17 Paesi ricordano come "Nelle sue conclusioni del 9 dicembre 2024, il Consiglio ha adottato una posizione chiara sul futuro della Pac: ha sottolineato la necessità di una Pac adeguata alle esigenze degli agricoltori, che fornisca risorse finanziarie specifiche e adeguate e che si basi sul modello a due Pilastri, efficace e affidabile. In particolare, il Consiglio ha chiesto una politica coerente, integrata e strategicamente orientata, con responsabilità chiare e solide risorse finanziarie, che garantisca la sicurezza della pianificazione per le aziende agricole e contribuisca così alla competitività e alla resilienza del settore agricolo".

 

E la dichiarazione sottolinea come "Queste conclusioni del Consiglio costituiscono una buona base per l'organizzazione della Pac nel periodo successivo al 2027".

 

Ma c'è di più, perché i 17 Paesi, ricordano come "Nella sua relazione sul futuro della Pac, il Parlamento Europeo ha ribadito importanti principi fondamentali, tra cui la necessità di una chiara dotazione finanziaria per la Pac, il rafforzamento del modello a due Pilastri, l'importanza di un quadro giuridico integrato e coerente e la tutela delle aziende agricole".

 

E rimarcano come "La relazione sottolinea inoltre che la semplificazione del sistema di attuazione per gli agricoltori è essenziale e che la Pac deve continuare a svolgere un ruolo fondamentale per la sicurezza alimentare, il clima e la protezione dell'ambiente". Una visione che i 17 Paesi firmatari sposano: "Siamo convinti che questi orientamenti sostengano una Pac forte e sostenibile".

 

La Dichiarazione poi mette in guardia la Commissione, poiché "La struttura proposta, suddivisa in diverse proposte legislative - ovvero il Regolamento sui Piani di Partenariato Nazionale e Regionale (Pnrp), il Regolamento sulle Performance, il Regolamento sul Programma Scuole dell'Ue, il Regolamento che istituisce un'Organizzazione Comune dei Mercati per i prodotti agricoli e il Regolamento sulla Pac - comporta una notevole frammentazione delle disposizioni della Pac". Pertanto chiede per "Garantire la piena coerenza tra i vari gruppi di lavoro coinvolti" di "garantire un corretto svolgimento dei negoziati Ue su questa politica fondamentale dell'Unione".

 

E fin qui la questione di metodo, ma a questo punto il documento pone la questione di merito: "Senza pregiudicare la discussione dei capi di Stato e di Governo nei negoziati sul Quadro Finanziario Pluriennale, vorremmo sottolineare che è necessario un quadro di finanziamento adeguato e affidabile in considerazione delle crescenti sfide per l'agricoltura: aumento dei costi di produzione, complessa situazione geopolitica, obiettivi in materia di clima e biodiversità".

 

Un secondo assist alla richiesta dell'Europarlamento di una Pac più forte sul piano finanziario, ma non solo, i ministri firmatari ritengono anche "Essenziale garantire un approccio coerente ed efficace allo sviluppo di questa politica, tenendo conto del tempestivo coinvolgimento delle parti interessate del settore agricolo".

 

Un campanello d'allarme per la presidente Ursula von der Leyen e per il commissario all'Agricoltura Christophe Hansen. Al quale si aggiunge un ammonimento: "Tenendo conto delle preoccupazioni relative alla struttura generale, è necessaria un'analisi strutturata di quali articoli del Regolamento Pnpp e del Regolamento sulle Prestazioni debbano essere assegnati alla Pac in termini di contenuto, in particolare quelli che riguardano direttamente le misure e gli strumenti agricoli. Tali articoli dovrebbero pertanto essere negoziati in sede di Consiglio Agrifish e dei suoi organi preparatori".

L'appunto è sulla frammentazione della Pac, inserita nel blocco dei fondi di Coesione, e il conflitto di competenze tra branche del Consiglio Ue che viene a generare.

 

Ma data la confusione creata dalla proposta della Commissione "Resta inteso che anche le norme sugli strumenti di finanziamento e il quadro di riferimento delle prestazioni, poiché si applicano a numerose politiche dell'Ue, dovrebbero essere inclusi in un quadro negoziale che garantisca la coerenza e l'uniformità generale".

 

Architettura verde, incontro interlocutorio

I ministri dell'Agricoltura hanno scambiato opinioni sull'architettura verde proposta dalla Commissione per la Politica Agricola Comune dopo il 2027.

 

Nel settembre 2025, la Presidenza ha informato le delegazioni che avrebbe organizzato discussioni tematiche su diversi aspetti delle proposte della Commissione nelle prossime riunioni del Consiglio. Nel corso della prima di queste sessioni, dedicata all'architettura verde, i ministri hanno indicato in che misura ritengono che le proposte della Commissione possano raggiungere l'obiettivo di rendere più semplice e più attraente per gli agricoltori realizzare la transizione verde.

 

Ai ministri è stata data l'opportunità di esprimere il proprio parere sull'idea di non includere alcuna specifica clausola di salvaguardia ambientale nella prossima Politica Agricola Comune e di spiegare come si potrebbe garantire parità di condizioni per gli agricoltori nella transizione verde in assenza di tale clausola.

 

Le delegazioni hanno in generale sottolineato la necessità di una Politica Agricola Comune forte, che garantisca agli Stati membri la flessibilità necessaria per realizzare la transizione verde. Hanno inoltre sollevato interrogativi in merito alle misure specifiche proposte dalla Commissione.

 

Situazione del mercato

Il Consiglio ha proceduto a uno scambio di opinioni sulla situazione del mercato dei prodotti agroalimentari e delle materie prime, in particolare nel contesto della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina. Si tratta di un punto fisso all'ordine del giorno del Consiglio.

 

Per il Consiglio di ottobre, la presidenza danese ha invitato il Taras Kachka, viceprimoministro per l'Integrazione Europea ed Euroatlantica e rappresentante commerciale dell'Ucraina, a partecipare alle discussioni all'inizio di questo punto, prima del dibattito dei ministri dell'Ue.

 

Alla luce della recente approvazione da parte del Consiglio dell'accordo di libero scambio globale e approfondito (Dcfta) Ue-Ucraina, che riduce o elimina i dazi doganali per diversi prodotti agroalimentari, i ministri hanno espresso solidarietà all'Ucraina e sostegno alla sua progressiva integrazione nei mercati agricoli dell'Ue. Allo stesso tempo, hanno anche individuato le relative sfide e opportunità.

 

Il Consiglio tornerà sulla questione delle relazioni commerciali dell'Ue con l'Ucraina in materia di prodotti agricoli durante il consueto punto sul commercio di prodotti agroalimentari nella sessione di novembre.

 

Il Consiglio ha inoltre rilevato che, sebbene i mercati agricoli dell'Ue siano generalmente stabili, permangono vulnerabilità e differenze settoriali e regionali, in particolare per quanto riguarda i settori dei cereali, dello zucchero e del vino.

I ministri hanno evidenziato diverse sfide che continuano a mettere sotto pressione il settore, tra cui l'impatto negativo di eventi meteorologici estremi e di epidemie di malattie animali e vegetali sulla produzione agricola, nonché le tensioni nelle relazioni commerciali dell'Ue.

 

"I colloqui di oggi hanno evidenziato due priorità: in primo luogo, la necessità di rendere le norme verdi semplici e flessibili affinché siano utili agli agricoltori e, in secondo luogo, una maggiore integrazione dell'Ucraina nei mercati agricoli dell'Ue, in modo da sostenere l'Ucraina e rafforzare la sicurezza alimentare dell'Europa" ha dichiarato Jacob Jensen, ministro danese per l'alimentazione, l'agricoltura e la pesca e presidente di turno di questo vertice Agrifish.

 

Al via la revisione del bio zootecnico

Lunedì il Consiglio Agrifish ha adottato una decisione del Consiglio Ue che autorizza l'avvio di negoziati, nell'interesse dell'Unione Europea, su una revisione dell'accordo internazionale e degli statuti biologici, delle norme biologiche, delle norme finanziarie e delle norme generali e di altri testi dell'Organizzazione Mondiale per la Salute Animale.