E' bastato che la Commissione Ue desse il via libera alla patata Ogm ed ecco tutti i mass media pronti a rincorrere l'ennesimo e improbabile allarme alimentare. Quasi sempre, ovviamente, con toni da imminente apocalisse. Si inizia dal 3 marzo, con il “Manifesto” che si presenta con un titolo allarmistico ma indovinato nel suo genere (Patatrack Ogm) e si continua lo stesso giorno con “Il Foglio” che sfoggia un altro titolo (Libertà di patata) non meno “simpatico”. Allarmato “Avvenire” secondo il quale la decisione di Bruxelles presenta notevoli rischi, mentre “L'Unità” punta il dito contro le multinazionali che dai prodotti Ogm trarrebbero i maggiori benefici. Si continua il giorno seguente con “Il Resto del Carlino” che paventa gravi rischi di contaminazione fra colture Ogm e colture tradizionali e sulla stessa linea “Il Resto del Carlino” prosegue il 5 marzo definendo la patata transgenica una catastrofe. Nello stesso giorno “Il Manifesto” ripesca Josè Bovè (ricordate, l'agricoltore francese paladino del “naturale”, ora Europarlamentare) ovviamente contrario agli Ogm. Persino “Tv, Sorrisi e Canzoni” in edicola il 9 marzo ospita un dettaglio della diffusione degli Ogm nel mondo. Chissà cosa leggeremo quando sarà pronta Futura, la patata Ogm destinata al consumo e della quale si parla su “Italia Oggi” del 6 marzo.

 

Il vero e il falso

Fra i molti giornali che hanno ospitato articoli contro gli Ogm (ne abbiamo citati per brevità solo alcuni) si distinguono quelli che un po' controcorrente hanno deciso di dare spazio anche alle ipotesi a favore degli Ogm. E' il caso de “Il sole 24 Ore” del 3 marzo che ospita un'intervista a Francesco Sala, che da anni studia le colture Ogm ed è ancora Francesco sala che dalle colonne de “La Discussione” del 4 marzo afferma che i cibi Ogm sono persino più sicuri di quelli tradizionali. Un parere favorevole arriva da un altro studioso, Giuseppe Bertoni, intervistato da “Avvenire” e si aggiunge anche il “Corriere della Sera” suggerendo di evitare facili no a scienza e a tecnica. “Il Sole 24 Ore” del 4 marzo ricorda ai lettori che molti piatti sono già ricchi di Ogm e il noto farmacologo Silvio Garattini invita dalle colonne del “Messaggero” a procedere pur con cautela ma senza ideologismi. Chiude questa rassegna dei giornali a favore del sì il quotidiano cremonese “La Provincia”, che l'8 marzo pubblica una articolo dove illustra i motivi che inducono ad avere una approccio favorevole agli Ogm.
Nessuna apertura agli Ogm è invece possibile per il ministro all'Agricoltura, Luca Zaia, che del no agli Ogm ne ha fatto quasi una bandiera che sventola dalle pagine di molti quotidiani (“Libero” e “Corriere della Sera” del 3 marzo, “Il Giornale” e “Il Sole 24 Ore” del 4 marzo).

 

Pannelli solari al posto del mais

Di Ogm si discuterà ancora molto, c'è da starne certi. Stupisce però che si parli meno della crisi che continua a strangolare le aziende agricole, tanto che arriva la provocatoria proposta di mettere pannelli solari al posto del mais. Perché a coltivarlo ci si rimette, come si legge sul “Corriere della Sera” del 7 marzo, mentre la produzione di energia pulita può consentire qualche margine. Buone prospettive arrivano poi per la produzione di energia verde utilizzando tabacco e pioppo, rigorosamente Ogm come si legge sul “Corriere della Sera” del 9 marzo. Ma anche in tema di energie alternative meglio andare con cautela perché anche il biodiesel può andare in crisi sotto la spinta della concorrenza dell'Asia, come scrive “Affari e Finanza” dell'8 marzo. Fra i settori in difficoltà c'è anche il pomodoro per il quale la “Gazzetta di Mantova” del 5 marzo minaccia persino la scomparsa se i prezzi continueranno ad essere così bassi. Ad accentuare le preoccupazioni degli agricoltori si aggiunge la notizia, annunciata da “Italia Oggi” del 6 marzo, che i prodotti ortofrutticoli coltivati nell'area del Nilo potranno raggiungere la Penisola in sole 48 ore. Il che equivale ad una concorrenza sempre più aggressiva.

 

A Parigi, però, si parla di crisi

Per trovare qualche notizia sul Salone dell'Agricoltura che si è svolto a Parigi in questi giorni, pari per importanza alla nostra Fieragricola di Verona, bisogna sfogliare i quotidiani francesi e fra questi “Le Monde” dell'8 marzo. Una lettura che lascia un po' di amarezza. Alle nostre fiere di agricoltura più importanti è già molto se si vede il ministro dell'Agricoltura. Al salone parigino non manca nessuno, a iniziare dal presidente Sarkosy. E si è parlato, magari fra le proteste, più della crisi dell'agricoltura che degli Ogm. Poi non c'è da stupirsi se...