Nel mese di gennaio 2010 rispetto a dicembre 2009 i prodotti alimentari e le bevande analcoliche non hanno registrato nessun incremento di prezzo mentre rispetto allo stesso mese dell'anno precedente c'è stato un leggero aumento dello 0,3%.

E' quanto emerge dai dati diffusi dall'Istat sull'inflazione.

Sempre a gennaio 2010, spiega l'Istat, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività comprensivo dei tabacchi è stato pari a 138,5, registrando una variazione di più 0,1% rispetto al mese di dicembre 2009 e di più 1,3% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Al netto dei tabacchi l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività, pari a 137,8, ha presentato nel mese di gennaio 2010 una variazione congiunturale di più 0,1% e una variazione tendenziale pari a più 1,2%.

I prezzi dei prodotti agricoli in campagna si sono ridotti del 6,1% con cali record per i vini che perdono il 13,9%, seguiti dalla frutta fresca e secca (-12,5%), dagli ortaggi e legumi (-9,1%), dai cereali (-3,9%). E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei prezzi alla produzione agricola dell'Ismea a gennaio, mese in cui, spiega la confederazione, i prezzi dei beni acquistati ad alta frequenza, ovvero quelli della spesa di tutti i giorni, secondo l'istat sono aumentati del 2,5% su base annua anche per effetto della crescita dello 0,3% degli alimentari.

Anche Confagricoltura è intervenuta su questi dati, sostenendo che in pratica si sta 'raffreddando' la dinamica dei prezzi degli alimentari al consumo, in uno scenario di crescita dell'inflazione; anche se allo 'stop' in gennaio dei prezzi degli alimentari ha fatto riscontro l'aumento di altri capitoli di spesa come ad esempio il +0,5 per trasporti e sanità, +0,3% per la casa e l'abitazione e +0,4% per i prezzi di altri beni e servizi.

Ed anche la Cia-Confederazione italiana agricoltori commentando, sostiene che la caduta verticale dei prezzi sui campi frena ancora una volta la corsa degli alimentari al dettaglio e permette una ripresa, seppur lieve (+0,6%) dei consumi. Il calo dei prezzi agricoli alla produzione, conclude la confederazione, oltre a bloccare molti listini sugli scaffali, ha trascinato al ribasso anche diversi prodotti al dettaglio", tra i quali, frutta, latte, formaggi, uova, oli e grassi.