Il "Quality Passport" è una delle novità assolute che S&G lancerà da quest'anno per il melone.
Si tratta di un vero e proprio documento disciplinare contenente una serie di informazioni per tutta la filiera, che fornisce quindi non solo indicazioni sulle modalità per coltivare una determinata varietà di melone, ma anche sull'umidità relativa a cui conservarlo, la collocazione più adeguata nei display della GDO, le caratteristiche nutrizionali, le zone di produzione.
Per il 2004, il "Quality Passport" sarà introdotto soltanto sul "Millennium", un brand creato da S&G per un melone di tipologia "Galia", che viene coltivato in Brasile, Marocco, Costa Rica ed Egitto. Tuttavia, questo sarà soltanto il primo passo. "L'intenzione - ha infatti confermato Enrico Rappuoli, responsabile S&G di Europa, Africa e Medio Oriente durante la presentazione - è di estenderlo ai nostri prodotti di altissima qualità".

Rappuoli ha anche spiegato le ragioni che hanno condotto la Società sementiera ad introdurre un "passaporto di qualità".
"La nostra ricerca - ha detto  - deve essere orientata sull'intera filiera, ma soprattutto sul consumatore. Questo significa, per il melone, valutare tre parametri fondamentali: sapore, colore e forma.
Il "Quality Passport" nasce quindi con l'idea di offrire a tutta la filiera un disciplinare per ottenere e conservare nel migliore dei modi una determinata varietà di melone".

Le nuove varietà di melone sono "Leonardo" e "Castore" e sono state presentate ai coltivatori della costa tirrenica intervenuti al convegno di Pescia Romana.
Entrambe tengono conto delle nuove tendenze del mercato: un melone di pezzatura inferiore a 1,5 kg (per le mutate esigenze della famiglia media, oggi più ristretta nel numero dei suoi componenti), ad elevato grado brix, dall'aspetto "tradizionale" e quindi maturo, ma di buona conservabilità.

Il "Leonardo", in particolare, si presenta con tolleranza al Fusarium e all'Oidio, un buon comportamento di allegagione anche alle basse temperature, precoce ma non precocissimo (il momento della raccolta arriva tra il Perseo e il Proteo) e con resa elevata fino alla fine del ciclo.
Il suo calibro è uniforme, la pezzatura va dagli 1,2 agli 1,4 kg e lunga è la sua conservabilità. Può essere raccolto anche quando esternamente ha ancora una colorazione tendente al verde, poiché all'interno il suo grado brix è già elevato.
Se comunque viene lasciato in pianta, non vi sono effetti negativi sul sapore, ma diminuisce soltanto il periodo di conservazione del frutto, che si mantiene tuttavia più elevato del Proteo (almeno 4 giorni in più).
Sconsigliato è il suo innesto su varietà di zucca ad alto vigore.

Il Castore è un'alternativa al Leonardo: buona tolleranza al Fusarium, all'Oidio ed al seccume fisiologico, la sua polpa è spessa e di colore arancio, con un elevato gusto e retrogusto.
Di pezzatura compresa tra gli 1,2 e gli 1,5 kg, si pone come periodo di raccolta immediatamente dopo il Perseo, e le sue caratteristiche lo rendono molto adatto ai trasporti. Rispetto al Leonardo riesce a prolungare la sua permanenza in serra di alcuni giorni, mentre rispetto al Proteo presenta, a suo vantaggio, un'elevata differenza di grado brix (mediamente + 2° brix).
Come per il Leonardo, è sconsigliato un suo innesto su zucche ad alto vigore.

Per l'anguria le novità S&G si chiamano "Romanza" e "Celebration".
La prima ha una pezzatura dagli 8 ai 12 kg., è extra precoce e ad alta conservabilità.
La seconda mantiene invece inalterate le caratteristiche della varietà Farao, ma rispetto ad essa può vantare una maggiore permanenza in campo e più uniformità di pezzatura in tunnellino.

 

 

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