Sarà il più grande d'Europa e sorgerà, con la benedizione del Consiglio provinciale e del sindaco di Noviercas, un villaggio di 160 abitanti.
La notizia è stata riportata nei giorni scorsi dal quotidiano El Pais, che ha reso noto anche i costi di insediamento, intorno ai 95 milioni di euro. La capacità produttiva prevista sarà di 195mila tonnellate di latte all'anno.
Accanto alle stalle, soggette all'autorizzazione ambientale delle Autorità idrografiche del Duero e dell'Ebro, è stata prevista la realizzazione di un impianto di trasformazione per i prodotti lattiero caseari ad Olvega, per il quale la spesa di intervento è di 20 milioni di euro.
Un investimento senza precedenti in Spagna (e, come detto, anche in Europa per numero di capi allevati), figlio delle politiche scaturite dalla fine delle quote latte, in base alle quali l'esigenza di produrre di più ha privilegiato gli insediamenti delle stalle nelle aree più vicine ai grandi centri di consumo rispetto alle zone di produzione tradizionali.
In base ai dati Clal.it, la Spagna rappresenta il 4% delle consegne di latte di tutta l'Unione europea e nel 2016 ha toccato i 6.886.000 di tonnellate, cioè 1,37% in più rispetto al 2015. Il censimento statale delle vacche da latte in Spagna ammonta a circa 850mila capi, di cui 15mila in Aragona, 23mila nei Paesi Baschi, 25mila in Navarra o in Castiglia-La Mancha.
Il nuovo allevamento, pertanto, secondo El Pais "rappresenterebbe il 25% delle attuali vacche da latte censite in Castiglia-Leon".
Tutto bene? Niente affatto. A muovere accese critiche sono state le organizzazioni agricole Upa e Coag-Enhe che hanno sollevato perplessità in merito a problemi ambientali in quella che è un'area depressa e poco popolata.
Scarsi, inoltre, sarebbero gli effetti sull'occupazione di un'area depressa, mentre l'investimento, sostenuto peraltro da fondi pubblici, non risponderebbe alle esigenze dell'Unione europea di contrastare l'abbandono dalle aree rurali, in quanto gli aiuti non sono destinati a imprese familiari.
La cooperativa Valle Odieta preferisce non commentare, ma punta ad espandersi. Fondata venticinque anni fa da un gruppo di agricoltori della Navarra, oggi conta su una superficie di 3mila ettari per la produzione di foraggi, su una stalla da latte da quasi 5mila capi e su una produzione di biogas in grado di produrre 150mila tonnellate di fertilizzante e l'equivalente energetico di 3mila tonnellate di petrolio.