Arriva il primo carrello dei formaggi italiani Dop per la ristorazione.

L'obiettivo è diffonde cultura e consumi di questi prodotti, oggi quasi esclusivamente confinati a livello familiare. 

Il progetto, patrocinato dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, è realizzato da Latteitalia, organizzazione comune che raggruppa i produttori del settore lattiero-caseario, con la consulenza di Cooq, Società specializzata in progetti per il mondo alimentare. 

"Il nostro obiettivo – afferma il presidente di Latteitalia, Giovanni Rossi – è valorizzare il patrimonio lattiero caseario nazionale Dop a cui concorre  ogni singola regione e quindi diffondere una tradizione ben radicata nel nostro territorio che non ha nulla a che invidiare ai nostri cugini d'oltralpe francesi". 

Il prototipo del carrello viene presentato in anteprima in tre città italiane, Roma, Milano e Palermo, accompagnato da un apposito logo  ed un regolamento d'uso.  

Grande attenzione è stata dedicata al design sia dal punto di vista estetico che ergonomico. Ogni denominazione, a seconda della tipologia (aroma, consistenza e stagionatura) trova il suo posto. 

Sul ripiano superiore nei tre vassoi vanno esposti, nell'ordine, i pecorini a breve-media stagionatura, i formaggi Grana, caciocavallo, provoloni e a pasta semidura e infine i freschi e mozzarella di bufala (in un apposito contenitore). 

Negli altri vassoi del ripiano a scomparsa, invece vanno posti i pecorini a più lunga stagionatura e i formaggi teneri-molli con intensità di aroma molto pronunciata. 

Il carrello prevede, anche, degli alloggiamenti per bottiglie di vini e salse. Tutte informazioni sono pubblicate nel regolamento d'uso in dotazione al carrello e nella brochure per i ristoratori. 

Nell'occasione il professor Giulio Testolin, nutrizionista dell'Università di Milano, cha ricordato che i formaggi sono la migliore fonte di calcio alimentare, di lipidi tra il 20% e il 40% ed eccellenti apportatori di proteine, tra il 16 e il 35%, mediamente maggiore di quella delle carni (18-28%), di facile digestione per la presenza di enzimi che agiscono durante la stagionatura.