Secondo i dati Istat, la produzione suinicola italiana lo scorso anno è rimasta sostanzialmente stabile (+0,2% rispetto al 2009) con un numero di suini prodotti pari a 12.948.000 capi. Di questi, 8.760.434 suini sono stati destinati al circuito dei prosciutti Dop, con un incremento dello 0,6% rispetto all’anno precedente (dati Ipq-Ineq).

Il numero dei capi macellati nel 2010 è stato di 13.764.351 capi, in aumento del 2,2% rispetto al 2009 e di questi, i capi macellati in Italia, ma provenienti dall’estero sono stati 816.351, in crescita del 21,5% rispetto al 2010.

Nel 2010, l’aumento delle importazioni dei capi suini e delle carni è stato particolarmente marcato (dati Istat). Il numero di capi suini importati è cresciuto del 14% rispetto al 2009 per un totale di 43.649 t così distribuite: 13.053 t di suini di peso inferiore a 50 kg (+44,7%) e 29.230 t di suini di peso superiore a 50 kg (+4,9%). Il loro valore complessivo è salito a 70,387 milioni di € (+20,7% rispetto al 2009).

Le importazioni di carni sono aumentate dell’11,7% rispetto allo scorso anno, per complessive 1.003.636 t: di queste 598.333 t erano cosce fresche e congelate (+15%). Il valore delle carni importate è stato pari a 1.903,532 milioni di € (+12,7%).

Incoraggiante l’andamento delle esportazioni: in tutto abbiamo esportato circa 294.206 t di carne suina (peso equivalente carne fresca), un dato in aumento dell’8,1% rispetto al 2009. In aumento anche il valore delle esportazioni: secondo i dati Istat è stato di circa 1.113,037 milioni di euro (+12,5% rispetto al 2009).

Secondo le stime realizzate dall’Anas, nel 2010 il volume complessivo di acquisti di carne in Italia (comprendenti gli acquisti dell’industria, della ristorazione e delle famiglie) è aumentato del 6% per complessive 2.382.349 t (dato in equivalente carcassa).

La percentuale di auto-approvvigionamento del nostro Paese è calata del 4,1%: la carne prodotta in Italia ha soddisfatto il 66,1% del nostro fabbisogno.

Sul fronte dei prezzi, nel 2010 le quotazioni dei suini sono state sostanzialmente stabili rispetto a quelle del 2009: sui mercati di Modena, Mantova e Milano i suini pesanti da 156/176 kg hanno registrato un prezzo medio 1,226 €/kg (+0,5% rispetto al 2009), mentre i suini leggeri da 90-115 kg a Modena hanno registrato una media di 1,339 €/kg, in calo dello 0,4% rispetto all’anno precedente. Le quotazioni dei suinetti, sempre sulle piazze di Modena, Mantova e Milano, hanno fatto registrare una media di 2,972 €/kg, in leggero aumento rispetto al 2009 (+2,4%).   

In forte aumento i prezzi delle materie prime per mangimi: sul mercato di Milano, il prezzo medio del mais è aumentato del 29% rispetto al 2009, il prezzo medio dell’orzo del 22,9% e quello della crusca di frumento del 27,9%. In flessione solo la quotazione media della soia, calata del 1,5% rispetto all’anno precedente. Complessivamente, il costo di una razione standard per suini è aumentato nell’anno del 18% circa.

La cronica debolezza delle quotazioni dei suini vivi e l’impennata dei prezzi delle materie prime per mangimi hanno pesantemente compromesso la già critica situazione economica e finanziaria delle aziende suinicole italiane.

Si auspica che al timido andamento dei prezzi dei suini dei primi tre mesi del 2011 segua una decisa rivalutazione degli stessi, accompagnata da una moderazione dei costi delle materie prime per l’alimentazione.