La campagna lattiera 2009/2010 non ha prodotto esuberi di produzione nazionale, secondo quanto risulta dalla Relazione illustrativa sull’esito dei calcoli di fine periodo pubblicata sul sito di Agea. Secondo i dati Agea, l'agenzia per le erogazioni in agricoltura guidata da Dario Fruscio, le tonnellate di latte consegnate sono state pari a 10.492.085,238 contro un quantitativo nazionale di riferimento di 10.895.346,662. sul tappeto resta però il problema delle multe. 

L'art. 40 bis della legge n.122/2010, che ha rinviato il pagamento delle multe (relativamente alla sola legge 33) da fine giugno a fine dicembre, rileva l'agenzia, ha un effetto limitato a poco più di 1.500 allevatori, in quanto gran parte dei produttori di latte 'splafonatori', ben 11.500, si sono messi in regola aderendo alla legge n. 119/2003, e su di loro la nuova normativa non ha effetto in quanto le rate non sono scadute alla data del 30 giugno 2010, bensì scadono al 31 dicembre di ciascuno dei 14 anni di rateazione.  

Ecco un quadro dettagliato a fine luglio 2010 il con riferimento alla l. 33/2009:

a) 554 produttori portatori di un debito di circa 272 milioni di euro non hanno sottoscritto entro il termine della legge stessa la proposta di rateazione loro sottoposta. costoro andranno incontro, entro breve, alla revoca della quota assegnata e al riavvio delle procedure coattive;

b) 563 produttori, con un importo dovuto di 92 milioni di euro, non avendo nemmeno fatto domanda di rateazione saranno soggetti alle stesse procedure di cui sopra;

c) 350 produttori con un debito di circa 160 milioni di euro potranno andare incontro ad analoga sorte. per tali casi la scadenza del pagamento della prima rata scade il 31 dicembre 2010;

 d) 164 sono i produttori beneficiari  dell’annullamento dell’intimazione al pagamento pronunciato dal tar lazio, limitatamente alla decorrenza degli interessi per le prime tre campagne. anche per tali produttori riprenderanno le procedure di riscossione coattiva, qualora entro la data del 31 dicembre 2010 non aderiranno ai benefici della rateizzazione prevista dalla l. n. 33/2009;

 e) 465 posizioni, per un importo complessivo di 101 milioni di euro, sono attualmente quelle soggette a nuove intimazioni. esse riguardano i debiti relativi alle intimazioni annullate dal tar e i debiti divenuti esigibili relativamente al 2008/2009”."

Fruscio: '1.500 allevatori sull'orlo del baratro'

Il presidente di Agea, Dario Fruscio, ha dichiarato quanto segue: "Nel rispetto della legge, Agea è ormai nelle condizioni di dover consegnare a giorni, a Equitalia, gli elenchi dei produttori di latte che, destinatari di multe, non hanno aderito alla rateazione prevista dalla legge 33. E in questi casi Equitalia procederà attraverso decreti già esecutivi. L’Agenzia che rappresento è un ente estremamente tecnico e di tipo operativo. In quanto tale non possiede né titolo, né interesse per imbarcarsi in pareri e valutazioni su norme, direttive e regolamenti nazionali e comunitari. Essa non ha altro compito che operare secondo osservanza e attuazione pedisseque del quadro disciplinare che regola la sua attività. Di conseguenza a noi non resta che procedere applicando le norme vigenti”. 

I produttori interessati "vanno incontro a un grave rischio patrimoniale con l’intervento di Equitalia. Mi risulta – ribadisce ancora Fruscio - che già soltanto con l’annuncio dell’emendamento poi tradottosi nell’art. 40 bis della l. 122/2010, si è innescato un forte e progressivo rallentamento nelle adesioni alla l. 33/2009. Voglio dire che l’iniziativa per il rinvio della scadenza di giugno ha prodotto, fin dall’inizio, una sorta di stop agli effetti della legge 33. e a questo punto, a meno di interventi legislativi dell’ultimo momento, su questo drappello di disorientati calerà una pioggia di notifiche di nuove intimazioni di pagamento, con anche l’avvio delle procedure per la revoca delle quote latte assegnate. Evidentemente, ancora una volta come dispone la l. 33/2009, quanti non riusciranno a far fronte alle richieste di pagamento di Equitalia, si troveranno in piena procedura esecutiva, con rischio di perdita d’ogni cosa: in primis della fiducia in chi li ha distolti dalla loro linearità contadina e dalla loro cultura e abitudine al rispetto delle leggi; poi rischieranno la perdita anche dei loro beni”. 

Il presidente di Agea conclude con un auspicio: “Io continuo, anzi voglio continuare a sperare che chi ne ha facoltà possa lavorare fattivamente nella prospettiva di risolvere il caso. In sostanza che la politica voglia trovare per questo drappello di brava e laboriosa gente una via d’uscita. Diversamente sarà il dramma. Dietro questi produttori ci sono migliaia di famiglie, le quali si traducono in chissà quant’altre decine di migliaia di portatori di speranze e di angosce".