Confagricoltura chiede al Parlamento una profonda revisione del testo del decreto latte approvato dalla Commissione agricoltura della Camera dei deputati, che presenta elementi di criticità rilevanti e risulta peggiorativo rispetto a quello licenziato dal Senato.
Le innovazioni introdotte, spiega Confagricoltura, consentono agli allevatori che accettano la rateizzazione del debito di eludere l’obbligo di pagamento delle rate, mantenendo al contempo la titolarità delle quote assegnate. La previsione riapre il capitolo dei sospetti e dei possibili contenziosi giudiziari, che il decreto avrebbe dovuto chiudere definitivamente.
Allo stesso tempo, rimarca l’Organizzazione agricola, rimane ancora aperta la possibilità, per i titolari di debiti inesigibili, di vedersi assegnata la nuova quota, senza rinunciare al contenzioso e senza pagare il loro debito.
Insoddisfacenti, infine, sono le condizioni di fruizione del fondo destinato ai produttori che hanno acquistato quote, che si limitano alla esclusiva garanzia sui mutui e non prevedono alcun intervento in conto-interessi.
'Il settore lattiero-caseario', conclude Confagricoltura, 'ha bisogno di regole certe, equilibrate ed efficaci.  I produttori  che sono stati  alle regole esigono  rispetto e considerazione'.