• Registrate;
• Di facile consultazione;
• Utilizzabili per operazioni di management aziendale;
• Tutelate sotto il profilo della privacy.
Il sistema informatico è stato approntato da InterMedia Sas (www.rfid360.net), ed è attualmente accessibile in modalità ristretta (previo rilascio di credenziali da parte di Tos.Co.Vit.) per la presa in visione dei soggetti sperimentali. Le schede informative e la loro consultazione – oltre che la loro modifica – sono state approntate in relazione alle esigenze di privacy degli stakeholders, ovvero dei nuclei di premoltiplicazione, dei vivaisti o dei coltivatori. Difatti, le informazioni sono suddivise in termini di pertinenza, rendendo ad esempio visibili ma non modificabili dal viticoltore i dati relativi alla certificazione od alla produzione delle barbatelle. Parimenti, i nuclei ed i vivaisti non possono accedere in alcun modo alle note di coltivazione eventualmente registrate sulle singole piante da parte del viticultore.
Attraverso il database è possibile visionare l’intero volume di piante di pertinenza, modificando alla bisogna le schede, per avere un monitoraggio costante dei soggetti, siano essi prodotti, ceduti o in fase di coltivazione. Il sistema funge perciò anche da strumento per il management digitale dell’azienda coinvolta nella filiera della vite marcata.
L’eID contiene i dati genetici e sanitari sufficienti per identificare la pianta ed è il risultato della compilazione delle informazioni da parte del nucleo di premoltiplicazione e del vivaista. Per quanto riguarda la parte che si rifà al clone ed al portinnesto impiegati, i file relativi vanno a costituire una controparte digitale dei cataloghi dei cloni resi generalmente disponibili dai nuclei. In questo modo, l’acquisizione della pianta marcata conferisce anche il libero accesso ai relativi documenti.
Come accennato, l’eID può essere integrata da parte del coltivatore, andando a costituire un “vigneto virtuale” attraverso il quale i trattamenti effettuati, le produzioni, i programmi di monitoraggio, le coordinate GPS e quant’altro può essere archiviato. Questa caratteristica può aiutare il coltivatore a mantenere nel tempo la memoria storica del vigneto, generalmente realizzata con appunti fatti a mano, file disorganizzati o semplicemente “tenuti in mente”. Per facilitare queste operazioni, il database fornisce anche una sezione personale nella quale tutte le piante di propria pertinenza sono archiviate per tipologia, rendendo quindi l’accesso ad ogni singola pianta più semplice, senza nel contempo perdere di vista la visione d’insieme del vigneto.
E’ evidente come questo strumento può contribuire ad una operazione di trasparenza nei confronti di tutti coloro che “interagiscono” a vario titolo con la pianta di vite e/o i suoi prodotti: nuclei di premoltiplicazione, vivaisti, viticultori e consumatori possono riconoscersi e conoscersi in modo semplice e rapido grazie ad un codice che accompagnerà la pianta per tutta la sua carriera produttiva.
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Fonte: Dipartimento di coltivazione e difesa delle specie legnose