Ciò è particolarmente evidente soprattutto in un comparto di grande interesse come quello della filiera del grano. La pasta e più in generale i prodotti da forno, rappresentano un'icona del made in Italy spostando sempre di più l'attenzione sugli aspetti qualitativi, nutrizionali, di salubrità e impatto sull'ambiente.
Diventa quindi fondamentale, per rispondere a queste nuove esigenze, mettere in atto pratiche agronomiche che migliorino contemporaneamente la produttività e la gestione ambientale dei terreni agricoli. In questa ottica i concimi organici e organo-minerali concorrono al risultato ed è ormai noto come dal loro impiego si ottenga anche un beneficio in termini economici per l'azienda agricola.
Ilsa è stata una delle prime aziende in Italia a sviluppare concimi organici e organo-minerali solidi e liquidi ad elevata efficienza agronomica, e la prima e ancora unica, a proporre concimi contenenti Agrogel (gelatina idrolizzata per uso agricolo) e Gelamin (gelatina fluida idrolizzata per uso agricolo).
Questi prodotti oltre a permettere agli agricoltori di ottenere produzione agricole caratterizzate da miglior qualità e maggior produttività provengono da processi produttivi a basso impatto ambientale che riducono drasticamente le emissioni in atmosfera e la produzione di rifiuti. Inoltre le materie prime che Ilsa ha selezionato, da cui ottiene fertilizzanti e biostimolanti naturali, di origine vegetale e animale, provengono da fonti rinnovabili.
Quali sono i parametri da tenere presenti per effettuare una corretta e sostenibile nutrizione del frumento?
La somministrazione dell'azoto è di fondamentale importanza per il risultato finale sia in termini quantitativi sia qualitativi tuttavia per impostare correttamente la nutrizione azotata del frumento in primavera bisogna tenere in considerazione.
La tipologia produttiva: frumento appartenente a tipologie produttive differenti ha fabbisogni medi azotati differenti, infatti il frumento duro o tenero di forza richiede 31 kg di azoto per ogni tonnellata di grano prodotta, il panificabile superiore 28 kg di azoto per ogni tonnellata di grano prodotta, il panificabile 25 kg di azoto per ogni tonnellata di grano prodotta e infine il biscottiero 21 kg di azoto per ogni tonnellata di grano prodotta.
Il potenziale produttivo: per impostare correttamente la concimazione azotata bisogna avere ben chiaro il potenziale produttivo dei terreni. In alcune aree del nord si può arrivare fino a 70 quintali per ettaro, mentre in diverse aree del centro e del sud, solo in annate con andamento climatico molto favorevole, si possono superare i 35-40 quintali.
Nelle diverse zone di maggiore produttività bisogna evitare che l'insufficiente disponibilità di azoto diventi un fattore limitante per le rese, mentre nelle aree meno produttive le concimazioni azotate devono essere eseguite nei momenti più favorevoli, evitando distribuzioni eccessive che possono risultare inutili, dato che nella stragrande maggioranza delle annate non è l'azoto che limita la produttività.
Le rotazioni: se la coltura che precede è miglioratrice (ad esempio foraggere, orticole o comunque colture ben concimate e che hanno lasciato il terreno in condizioni ottimali), si potranno prevedere quantità ridotte di azoto riducendo di 20 o 30 unità. Se invece la precessione è depauperante (ad esempio sorgo o soia o colture che in generale lasciano il terreno in cattive condizioni), sarà da prevedere una concimazione azotata irrobustita di 20 o 30 unità.
La concimazione alla semina: le scelte riguardanti la nutrizione primaverile del frumento non possono non tener conto delle scelte fatte in fase di semina e ovviamente devono andare a completamento delle esigenze della pianta.
L'andamento termo-pluviometrico dell'inverno: inverni caratterizzati da precipitazioni scarse e temperature alte e miti, indicano generalmente che il frumento si presenta all'uscita dalla stasi invernale in buone condizioni di sviluppo vegetativo. Queste condizioni possono ridurre le perdite di azoto per dilavamento e volatilizzazione portando di conseguenza a consigliare una distribuzione di modeste unità di azoto in accestimento.
Inverni invece caratterizzati da precipitazioni troppo abbondanti e/o temperature basse e sotto la media per lungo tempo determinano dilavamento dei nutrienti, la denitrificazione dell'azoto e uno scarso sviluppo vegetativo della coltura. Sono da consigliarsi quindi apporti più sostanziosi di azoto per aiutare la pianta a superare la fase critica di ripresa vegetativa.
La curva di assorbimento dell'azoto: così per l'azoto come per ogni altro elemento nutrizionale gli apporti devono essere programmati in modo che la pianta abbia a disposizione la giusta quantità di nutriente in funzione dello stadio di sviluppo, dell'ambiente di coltivazione e dell'obiettivo produttivo come già accennato.
Le caratteristiche del concime: infatti a seconda del contenuto in macro, micro e meso elementi, dell'efficacia e dell'efficienza agronomica e della strategia di applicazione, a spaglio sul suolo o per via fogliare, si dovranno valutare le dosi e i momenti di intervento più idonei. I concimi organici e organo minerali a cessione modulata naturale come quelli a base di Agrogel, ad esempio, garantiscono anche con un'unica applicazione la corretta nutrizione della pianta per tutto il ciclo produttivo (tab.1).
Fig.1: curva di assorbimento dell'azoto del frumento
L'utilizzo combinato di prodotti organici e organo-minerali solidi e liquidi contenenti Agrogel e Gelamin, come riportato in tabella 1, permettono di ottenere frumenti con caratteristiche tecnologiche superiori e produzioni di soddisfazione con un occhio attento alla sostenibilità delle produzioni stesse poiché:
- i processi produttivi impiegati riducono drasticamente le emissioni in atmosfera e la produzione di rifiuti e quindi azzerano gli effetti negativi che la produzione dei concimi potrebbe avere sull'ambiente;
- le materie prime impiegate provengono da fonti rinnovabili, siano esse di origine vegetale o animale, e quindi i concimi impiegati ritornano nel ciclo della vita senza lasciare residui nell'ambiente;
- l'impiego di prodotti a base di Agrogel permette di nutrire la pianta e contemporaneamente di incrementare la fertilità fisica, chimica e biologica del suolo quindi si ottiene più produzione ma si mettono anche le basi per avere produzioni superiori nelle stagioni a venire;
- l'impiego di prodotti a base di Gelamin con effetto fitostimolante aiuta la coltura a superare condizioni climatiche non ottimali e quindi permette di ottenere sempre produzioni qualitativamente e quantitativamente soddisfacenti;
- l'elevata efficienza agronomica permette l'impiego di dosi ridotte di prodotto riducendo quindi i costi economici e ambientali di trasporto e distribuzione.
Concludendo i prodotti a base Agrogel e Gelamin sono la risposta di Ilsa a tutti gli agricoltori che oltre a voler produrre frumenti di qualità e ottenere produzioni di soddisfazione pensano di poter entrar a far parte di filiere di qualità attente ad un'agricoltura sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale ed economico.
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Fonte: Ilsa