L'azoto è l'elemento fondamentale per la crescita e sviluppo di tutte le piante. Nella fisiologia della vite si osservano due picchi di assorbimento dell'azoto: il primo in coincidenza della fase vegetativa durante l'ingrossamento degli acini, ed il secondo nella fase di invaiatura in cui parte viene trasferita agli acini e la restante diventa importante riserva della pianta per l'annata successiva.

L'azoto presente e disponibile per gli acini a partire dalla fase di invaiatura è trasformato in amminoacidi che rappresentano il nutrimento dei lieviti responsabili della fermentazione. In particolare gli amminoacidi la cui presenza è importante nel mosto sono arginina (l'amminoacido prevalente nei grappoli e determinante per il metabolismo dell'azoto), alanina, glutammina (ruolo centrale nella sintesi degli altri amminoacidi necessari alla costruzione delle proteine dei lieviti), serina e valina.

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Una carenza di azoto negli acini e nel mosto ha effetti negativi sulla fermentazione perchè ne rallenta la cinetica, allunga la durata del processo sino a renderlo incompleto con arresti dei processi fermentativi ed il rischio di formazione di alcooli superiori. Il tutto si traduce in ripercussioni negative sulle caratteristiche dei vini, in particolare vini bianchi pesanti, vini poco fruttati, gusto di terra, difetti olfattivi, invecchiamento prematuro, presenza di zucchero residuale.

Per ovviare alla possibile carenza di azoto nei mosti e risolvere il problema della fermentazione era pratica comune l'aggiunta nel tino di urea o di sali di ammonio ormai abbandonata in quanto dai risultati spesso incerti, come pubblicato nel 'Trattato di enologia' (Ribéreau-Gayon et al.).

Le esperienze europee maturate in questo settore sin dal 2002 nei maggiori centri di ricerca sull'enologia hanno verificato, grazie alla collaborazione con Tradecorp, che grazie alla utilizzazione mirata di Folur è possibile migliorare il tenore in azoto dell'uva in maturazione che poi sarà utilizzato dai lieviti allo scopo di evitare deviazioni della fermentazione e la comparsa di sintomi di invecchiamento precoce dei vini.

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Misura dei differenti parametri enologici - ITV (France)

Folur è una speciale soluzione tamponata a base esclusivamente di urea esente da biureto grazie ad un procedimento messo a punto da Tradecorp.

Grazie a questi requisiti Folur è unico sul mercato e soprattutto di massima efficacia e praticità per i viticoltori italiani: il prodotto è pronto all'impiego in quanto non necessita di previa solubilizzazione, ha una perfetta selettività sulla coltura che lo rende applicabile anche ad alte concentrazioni (bassi volumi) ed è perfettamente compatibile con i prodotti fitosanitari e fertilizzanti.

Folur si impiega alla dose di 20 litri per ettaro in 2 trattamenti distanziati di circa quindici giorni a partire dall'inizio della invaiatura.

Le applicazioni di Folur non determinano un eccessivo aumento di vigore vegetativo né di sensibilità a botrite (evidenziato nelle prove e nelle applicazione pratiche nella zona di Champagne) ma favoriscono un arricchimento di azoto negli acini e nel mosto.

A conferma di quanto detto sinora anche le esperienze condotte durante questi anni a livello nazionale, grazie alla collaborazione di enologi ed agronomi operanti in alcune tra le aree a maggiore vocazione per la produzione di vini pregiati, hanno evidenziato un miglioramento consistente delle caratteristiche organolettiche e dei profumi dei vini e riduzione di alcuni aspetti negativi quali sapore amaro ed acidità.

Per ulteriori approfondimenti, è possibile scaricare da Fertilgest il volantino informativo su Folur per il vino.