L'Italia è il secondo produttore mondiale di pomodori da industria e il primo produttore in Europa. Gli effetti del cambiamento climatico sono sempre più marcati, non solo in termini di scarsità d'acqua, ma anche con l'evoluzione delle malattie e l'adattamento degli insetti dannosi.
Le principali malattie sono l'alternaria del pomodoro causata da Alternaria solani (Foto a sinistra) e la peronospora del pomodoro causata da Phytophthora infestans (Foto a destra); la prima con presenza notevolmente variabile nei diversi anni, la seconda sempre più consistente.
Dalle prove condotte negli ultimi anni è stata registrata una tendenza generale ad avere più alternaria rispetto a Phytophthora infestans. Entrambe, tuttavia, si sono manifestate in maniera aggressiva sulla coltura anche se in ritardo a causa del clima caldo e secco. I primi sintomi sono stati infatti rilevati nel mese di luglio sulla coltura ad uno stadio fenologico già avanzato.
A sinistra alternaria su pomodoro da industria e a destra Phytophthora infestans su pomodoro da industria
(Fonte foto: Agricola 2000)
La gestione delle malattie può essere sempre più complicata a causa dell'evoluzione del patogeno in genotipi più aggressivi o di isolati resistenti a prodotti fungicidi.
Per ridurre e prevenire le resistenze potrebbe giovare l'alternanza di molecole a diverso meccanismo d'azione e l'esecuzione di interventi preventivi per evitare l'insediamento della malattia in campo. L'utilizzo di molecole di nuova generazione, più sicure, abbinato a strategie di controllo biologico, potrebbe in futuro rappresentare una valida alternativa per la difesa della coltura.
Nell'ultimo biennio la sperimentazione di prodotti di biocontrollo (basati su microrganismi, soluzioni enzimatiche, chitosano, botanici, eccetera) ha portato a risultati soddisfacenti, soprattutto se combinati con fungicidi convenzionali e quando la pressione della malattia non era particolarmente elevata. Inoltre, essi potrebbero essere inclusi nei programmi di difesa andando potenzialmente a sostituire l'utilizzo di rame alla fine del ciclo colturale.
Grafico 1: Efficacia di diverse strategie per il controllo della peronospora su pomodoro otto giorni dopo la quinta applicazione. Piacenza 2022
(Fonte foto: Agricola 2000)
Nello specifico, Agricola 2000 ha eseguito nel 2022 una prova per valutare una strategia di riduzione del 50% delle sostanze chimiche di sintesi, utilizzando in combinazione sostanze di origine biologica. Le sostanze chimiche utilizzate sono state metalaxil-m più rame, ciazofamid e cimoxanil, mentre la difesa biologica era basata su un prodotto a base di enzimi.
Otto giorni dopo la quinta applicazione delle tesi in prova non sono state osservate differenze statisticamente significative tra il controllo chimico standard e le tesi con riduzione del principio attivo chimico in associazione con il prodotto di origine biologica (Grafico 1).
Al momento del rilievo la pressione di Phytophthora infestans nei controlli non trattati era del 17,3% di severità (percentuale area fogliare danneggiata) e del 67% di incidenza.
Le strategie basate unicamente su biocontrollo hanno mostrato invece una parziale efficacia con risultati statisticamente differenti.
Nei rilievi successivi, avvicinandoci a fine ciclo, la pressione della malattia è aumentata notevolmente causando un calo di efficacia da parte delle strategie di solo biocontrollo. Ciò suggerisce l'importanza di mantenere uno stato fitosanitario ottimale nelle prime fasi di sviluppo e del continuo monitoraggio anche nelle ultime fasi del ciclo colturale.
L'utilizzo di Sistemi di Supporto Decisionale (Dss) basati su nuovi strumenti informatici e modelli previsionali, potrebbe essere di aiuto per rendere più precisa l'applicazione del fungicida, per controllare queste malattie in modo più efficace e per diminuire l'utilizzo di risorse.
A cura di Niladri Pati, Trial coordinator Fungicides Crop Protection Services Department Agricola 2000
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Fonte: Agricola 2000