Annata strana il 2018, per lo meno su queste colline, con i primi segni di presenza della malattia emersi solo il primo di giugno. Poi la crescita esponenziale, grazie all'alternanza di piogge con giornate soleggiate ma mai caldissime. Quindi ottimali per lo sviluppo della patologia.
In prova sono state confrontate sei differenti tesi, incluso il non trattato. Le prime due sono state basate su programmi Syngenta, le altre tre su analoghe soluzioni, ma della concorrenza.
Otto i trattamenti effettuati, partendo il 30 aprile, poi proseguendo il 9, 18 e 28 maggio, il 6, 15 e 25 giugno e infine il 5 luglio. Forse inutili i primi due, visto che l'infezione manifestatasi l'1 giugno è probabilmente partita solo verso metà maggio.
La prima tesi targata Syngenta prevedeva le prime due applicazioni con Pergado D, ovvero mandipropamid più ditianon, seguite da due con Ridomil Gold MZ Pepite, sistemico contenente m-metalaxyl e mancozeb, due di Ampexio, zoxamide e mandipropamide. Infine un'applicazione di Ridomil G R WG, m-metalaxil più rame ossicloruro miscelato a Quadris, azoxystrobin, e l'ultima, ai primi di luglio, con Coprantol Hi Bio 2.0 a base di rame idrossido.
La seconda tesi è stata identica alla precedente, eccezion fatta per l'aggiunta di Quartet, a base di fosfonato di disodio, nelle prime sei applicazioni.
Al rilievo di metà luglio il non trattato mostrava pesanti danni da peronospora, soprattutto a carico dei grappoli, il che lascia presumere che se l'estate non paralizzerà la peronospora con un caldo "seccatutto", alla fine della stagione le parcelle non trattate resteranno praticamente distrutte.
Ottime performance quindi per le tesi Syngenta, le quali hanno mostrato un controllo perfetto della patologia, con la tesi numero 2, quella inclusiva di Quartet, che appariva particolarmente sana e rigogliosa.
Confronto fra grappolo sano nelle tesi Syngenta, a sinistra, verso i grappoli del non trattato, a destra
(fonte: © Donatello Sandroni)
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Fonte: Syngenta