Una mela al giorno leva il medico di torno. Ma perché le mele facciano bene alla nostra salute vanno prima protette in campo. Ed è ormai questione di giorni: la Carpocapsa sta volando e si sta accoppiando. Dall'ovideposizione si passerà presto alla schiusura delle uova e le larve vagheranno su foglie e frutticini alla ricerca del punto giusto in cui entrare. Meli e peri sono quindi da proteggere. Subito e bene. Normalmente questa è stata da sempre l'epoca del trattamento con prodotti inibitori della chitina, i noti Igr. Ma nulla è per sempre, perché i tempi cambiano anche per la tecnica di campo. Coragen di DuPont, pur non essendo un regolatore di crescita, ha un modo d'azione tale da poter essere infatti eletto a primo campione da schierare nel frutteto. A base di rynaxypyr, il marchio registrato del chlorantraniliprole, che è il nome ISO della materia attiva, Coragen è infatti il capostipite di una famiglia completamente nuova di insetticidi: le antranilammidi.

 

L'originalità di Coragen


Assolutamente nuovo il prodotto e la famiglia chimica di appartenenza. Assolutamente nuovo il modo d’azione: rynaxypir esplica infatti la propria azione sui recettori rianodinici del Ca++ presenti nella muscolatura dell'insetto. La larva raggiunta da Coragen si paralizza, cessando immediatamente di nutrirsi. Poco dopo giunge quindi a morte senza poter progredire nell'erosione del frutto. Grazie alle proprie caratteristiche intrinseche, Coragen funziona sia che venga utilizzato in epoca "Igr", sia che venga applicato in pre-schiusura uova, come gli usuali larvicidi. Alla luce dei risultati di campo però, DuPont ne caldeggia soprattutto il posizionamento in prima generazione come primo trattamento d’apertura del programma di difesa. Il dosaggio consigliato per Coragen è tra i 18 e i 20 ml/hl, con un massimo di 300 ml/ha, pari a soli 60 g di materia attiva per ettaro. A questo primo trattamento può seguire o meno un'applicazione successiva di un prodotto larvicida.

 

Il posizionamento tecnico ottimale di Coragen