"Paventare il rischio di contaminazione Ogm nei prodotti dell'alveare costituisce un atto di assoluta irresponsabilità a danno dell'intera filiera apistica nazionale". Parole di Raffaele Cirone, presidente della Fai - Federazione apicoltori italiani, nel commentare le dichiarazioni conseguenti al parere dell'avvocato generale della Corte di giustizia dell'Unione europea, ora in attesa di essere tradotte in una sentenza. Secondo l'avvocato generale Bot, infatti, il miele contenente polline del mais Mon 810 dev'essere assoggettato ad un'autorizzazione all'immissione in commercio in quanto alimento prodotto a partire da Ogm.
"I toni allarmistici che si stanno levando - prosegue il presidente dell'Organizzazione degli apicoltori italiani - denotano intenti di strumentalizzazione, tesi a sostenere posizioni contrarie all'impiego di Ogm in agricoltura, che nulla hanno a che fare con le problematiche dell'apicoltura e con la qualità dei prodotti apistici made in Italy".
Cirone ha ricordato nel nostro Paese non è autorizzata la coltivazione di mais Ogm e non c'è pertanto alcun rischio di contaminazione per il miele e per il polline prodotti in Italia: "La qualità della nostra filiera apistica è tra le più alte e controllate di tutta l'Unione europea e risulta del tutto ingiustificato e dannoso, per gli apicoltori italiani, fomentare preoccupazioni tra i consumatori".
Secondo la Fai - Federazione apicoltori italiani, inoltre, il miele di importazione, proveniente da Paesi in cui è autorizzata e diffusa la coltivazione della varietà di mais geneticamente modificato (Usa, Canada, Brasile, Argentina) viene sottoposto alla pratica dell'ultrafiltrazione (ammessa dall'Unione europea) che, di fatto, elimina dal miele ogni particella a rischio.
Il parere dell'avvocato generale della Corte di giustizia europea, infine - sempre secondo la Fa – conferma quanto già noto alla comunità scientifica internazionale e, cioè, che il polline transgenico si degrada nel miele e nel polline in materia non vitale e pertanto assolutamente irrilevante per i consumi. Evidenza, peraltro, confermata nel cosiddetto 'BeeDoc', il dossier sulla salute delle api recentemente pubblicato dalla Commissione delle Comunità europee nel quale si dichiara, inequivocabilmente, che gli Ogm non rappresentano motivo di rischio per la salute delle api. Documento nel quale, per contro, viene ampiamente confermata la responsabilità dei - nell'aggravamento del fenomeno della morìa delle api.
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