E' stato recentemente pubblicato il 'Rapporto sul monitoraggio nazionali dei pesticidi nelle acque' dell'Ispra, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.

Il rapporto copre il biennio 2007-2008, durante il quale sono stati analizzati 19.201 campioni per un totale di 860.941 determinazioni analitiche.

Nelle acque superficiali sono stati trovati residui di pesticidi in 518 punti di monitoraggio, che rappresentano il 47,9% del totale, nel 31,7% dei casi con concentrazioni superiori ai limiti di legge previsti per le acque potabili. Nelle acque sotterranee sono risultati contaminati 556 punti di monitoraggio, che rappresentano il 27,0% del totale, nel 15,5% dei casi con concentrazioni superiori ai limiti.

Le sostanze rilevate complessivamente sono 118, con una presenza maggiore nelle acque superficiali dove ne sono state trovate 95, mentre in quelle sotterraneene sono state rinvenute 70.

Tutte le tipologie di sostanze sono presenti nelle acque, ma sono gli erbicidi e i relativi metaboliti le sostanze più largamente rinvenute, 86,7% delle 6.503 misure positive totali sono infatti erbicidi. La cosa si spiega sia con le modalità di utilizzo, che può avvenire direttamente al suolo, sia con il periodo dei trattamenti, in genere concomitante con le precipitazioni meteoriche più intense, che attraverso il ruscellamento e l'infiltrazione ne determinano un trasporto più rapido nei corpi idrici superficiali e sotterranei.

Critica appare, come già segnalato nei precedenti rapporti, la contaminazione dovuta alla Terbutilazina, unica sostanza fra le triazine ancora in commercio, utilizzata in particolare nella coltura del mais e del sorgo. La contaminazione è diffusa in tutta l'area padano-veneta e presente anche in alcune regioni del centro-sud.

Dai dati 2008 emerge la presenza di alcune sostanze in passato non rinvenute con tale frequenza, in particolare il fungicida carbendazim, sia nelle acque superficiali sia sotterranee, e gli insetticidi metomil e imidacloprid.

Un discorso specifico va fatto per il Glifosate, uno degli erbicidi più utilizzato a livello nazionale, cercato tutt'ora solo in Lombardia, dove è stato trovato nel 77,1%dei punti delle acque superficiali; il metabolita Ampa è stato rinvenuto nel 88,1% dei punti delle acque superficiali; entrambi quasi sempre con concentrazioni sopra i limiti.

Nel rapporto sono riportati i dati statistici delle indagini aggregati a livello regionale, una valutazione della qualità delle acque rispetto al limite di legge, e le statistiche nazionali di vendita dei prodotti fitosanitari. Vengono inoltre discusse le principali problematiche emerse dalle indagini, con particolare attenzione al problema determinato dalla presenza nei campioni di miscele di sostanze diverse con le implicazioni in termini di rischio che ne conseguono.

 

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