In occasione di un importante seminario, il Copa-Cogeca ha avvertito che, senza un uso sostenibile dei biocarburanti in Europa, l'Ue rischia di non poter raggiungere i suoi obiettivi in materia di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2020.

Prendendo la parola al seminario organizzato dal Copa-Cogeca con il sostegno di BDBe, ePURE e UFOP, Pekka Pesonen, segretario generale del Copa-Cogeca, ha dichiarato: "Anche se la produzione alimentare rappresenta il principale obiettivo dell'agricoltura, i biocarburanti offrono numerosi vantaggi in termini di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e creano posti di lavoro nelle zone rurali dell'Ue. Inoltre, i biocarburanti possono essere prodotti nell'Ue in maniera sostenibile, senza essere responsabili di cambiamenti indiretti di destinazione d'uso delle terre nei Paesi terzi".

Ha aggiunto: "Ciò è dovuto al fatto che non tutte le terre arabili disponibili sono coltivate nell'Ue. In aggiunta, solo una parte delle colture di semi oleosi, cereali e barbabietole da zucchero utilizzate per la produzione di biocarburanti è effettivamente convertita in energia. La maggior parte rimane nel settore dei mangimi e i sottoprodotti ad alto tenore proteico provenienti dalla produzione di biocarburanti contribuiscono a ridurre la forte dipendenza dell'Ue dai mangimi animali importati. Un aumento della produzione di biocarburanti nell'Ue allevia anche le pressioni sui terreni nei paesi terzi e contribuisce a combattere la deforestazione delle foreste pluviali tropicali. Ciò permetterebbe anche di ridurre il prezzo dei mangimi animali che per il momento colpisce duramente gli allevatori dell'Ue".

Pekka Pesonen ha chiesto poi che le politiche europee in materia di agricoltura, energia, ambiente e commercio siano coerenti. "Il settore dei biocarburanti/bioliquidi non deve essere penalizzato o svantaggiato se altre politiche europee includono misure che limitano i miglioramenti della produttività in agricoltura o incitano l'Ue a delocalizzare la sua produzione. Ciò porterebbe soltanto a una deforestazione e a un incremento delle emissioni nei paesi terzi, il che contrasta con gli obiettivi dell'Ue".