Oggi quelle stesse informazioni, ma molto più dettagliate e su vasta scala, vengono fornite da satelliti, droni e dai rilevamenti sul campo.
È la rivoluzione dell’agricoltura di precisione che permette di dosare fertilizzanti e agrofarmaci in maniera mirata e suggerisce al viticoltore quando è il momento giusto per vendemmiare. Telespazio, azienda italiana del gruppo Finmeccanica, ha portato a termine nella zona di Bordeaux, attraverso la controllata francese, un programma innovativo di agricoltura di precisione.
AgroNotizie ha fatto alcune domande a Livio Rossi, international business development di e-Geos (Telespazio/ASI).
Dottor Rossi, quali servizi avete offerto ai viticoltori della zona di Bordeaux?
“Attraverso l’utilizzo di rilevamenti satellitari e grazie ai dati forniti da droni e mezzi sul campo abbiamo mappato alcuni vigneti della zona di Bordeaux. Per mappatura intendiamo la creazione di una banca dati dinamica che ci dice con precisione quali sono le condizioni del suolo e delle piante per ogni zona del vigneto”.
Quali dati avete rilevato?
“I dati sono diversi e riguardano le condizioni del suolo e delle piante. Certamente il più importante è quello che riguarda il vigore vegetale all’interno del campo che ci dice, in base alla fase fenologica della pianta, se è in salute o se ha bisogno di fertilizzanti, di acqua o di altri interventi. In questo modo si risparmiano soldi, energia e contemporaneamente si inquina finalmente di meno”.
Come vengono gestiti i dati provenienti da tutte queste fonti?
“La rivoluzione dell’agricoltura di precisione sta anche nel fatto che ormai esistono algoritmi sempre più 'addestrati' alla trasformazione automatica dei dati in informazione in modo rapido, puntuale e fruibile per l’agricoltore”.
L’agricoltura di precisione è economicamente sostenibile?
“Lo è per colture ad alto valore aggiunto, come la vite, in cui è fondamentale monitorare lo stato di salute delle piante e sapere esattamente qual è il momento migliore per procedere alla vendemmia. In altri tipi di colture, come il grano o il mais, è ancora una tecnica in via di sviluppo. Questo è dovuto anche alle dimensioni limitate degli appezzamenti europei, mentre negli Usa, dove l’estensione delle aziende agricole è molto superiore, questi sistemi sono diffusi e rappresentano l’unico modo per tenere sotto controllo le colture”.
Facciamo un passo indietro, quando vi approcciate ad una vigna che cosa fate inizialmente?
“Prima di tutto facciamo una analisi del vigneto, della sua topografia, della sua morfologia e di come scorre il flusso idrico. Andiamo a valutare la consistenza della cultura ed eventuali zone in cui non ci sono piante”.
E poi?
“Poi andiamo a raccogliere dati sulla pianta e sul suo grado di vigore vegetale, che ci suggerisce come intervenire per andare a rendere ottimale lo stato di salute delle viti. In questa fase viene fatto un utilizzo mirato di agrofarmaci, fertilizzanti e interventi idrici. L’ultima fase riguarda invece la vendemmia”.
Come funziona?
“I dati che rileviamo ci forniscono dei parametri che indicano il grado di maturazione dell’uva, l’acidità, il grado zuccherino, ecc. Questi dati, riportati su mappa, vengono trasferiti agli operatori sul campo che tramite la geolocalizzazione sono in grado di muoversi automaticamente, dando priorità di raccolta alle zone e ai filari con maturazione ottimale. Ad esempio, su un chilometro quadro di vigneto, con filari distanti 2 metri, si sviluppano fino a 500 chilometri lineari di viti. Si capisce quindi come l’informazione automatica di precisione georiferita incrementi l’efficienza di gestione”.
Siete in grado di fornire questi dati con qualunque condizione climatica?
“Sicuramente sì. Grazie all’attuale possibilità di affidarsi a molte sorgenti di dati: satelliti, voli aerei, ma anche droni e sensori di campo, noi siamo in grado di fornire all’agricoltore i dati di cui ha bisogno per coprire tutte le necessità gestionali durante tutte le stagioni”.
Ritiene che l'agricoltura di precisione si diffonderà nei prossimi anni?
“Ritengo di sì, soprattutto per alcuni tipi di colture, anche se tra i coltivatori c'è ancora poca conoscenza e consapevolezza, da una parte, mentre dall’altra occorre che questi servizi vengano erogati da esperti di telerilevamento e agricoltura, in grado valutare l’effettiva sostenibilità delle soluzioni proposte”.