"I risultati di questi primi anni di sperimentazione dell'Agricoltura Blu non sono solo confortanti, ma lasciano intravedere enormi potenzialità per il futuro". Questo il commento di Matteo Tamburrelli, presidente di Apima Foggia, alla conclusione della locale giornata in campo organizzata per valutare lo stato delle colture seminate su sodo lo scorso autunno.

"In confronto all'agricoltura tradizionale – ha spiegato al termine della seconda giornata di valutazione ospitata da un'azienda agricola della provincia di Ancona, Roberto Guidotti, dell'ufficio tecnico di Unima  - a fronte di rese leggermente inferiori, la semina su sodo e la minima lavorazione presentano un duplice vantaggio: un minore impatto ambientale e una riduzione dei costi di produzione.

Da un lato la concentrazione della sostanza organica negli strati superficiali limita l'erosione e favorisce il mantenimento della microfauna dei suoli, dall'altro la minore intensità degli interventi meccanici riduce le emissioni e, soprattutto, i costi  di coltivazione. Naturalmente l'applicazione di queste tecniche comporta l'adozione, da parte dell'agricoltore, di un diverso modello aziendale incentrato sulla conservazione del suolo e sulla prevenzione del compattamento".

"Il Sod seeding non è certo una novità - ha concluso il presidente di Unima, Aproniano Tassinari - e la crescita di questo metodo di coltivazione è testimoniato dalle molte regioni italiane che nell'ambito dei Psr offrono contributi alle aziende che lo attuano. Come associazione ci siamo interessati anni orsono all'evoluzione e alla promozione della cosiddetta 'Agricoltura Blu', ma al di la del risparmio su costi diretti, la caratteristica del minimo impatto e salvaguardia ambientale può rivelarsi strategica nel futuro prossimo, quando a partire dal 2014 la Pac premierà il 'Greening' e le funzioni di tutela territoriale attraverso un apposito nuovo capitolo di aiuti diretti".