L'intervento degli agromeccanici nell'ambito delle nuove filiere energetiche rappresenta un'enorme opportunità per il comparto e in un aumento della competitività del settore agroenergetico. È questo, per sommi capi, quanto emerso alla conclusione del convegno organizzato da Unima - Unione nazionale imprese di meccanizzazione agricola il 20 marzo 2010 nell'ambito della corrente edizione di Vegetalia.
"La professionalità e l'alto livello tecnologico che gli agromeccanici mettono a disposizione – ha sostenuto il presidente di Unima, Aproniano Tassinari, aprendo i lavori – si tradurranno in un minore impatto ambientale durante la produzione e in una riduzione dei costi del prodotto finale. Le misure di sostegno per l'acquisto di macchine agricole previste dal decreto legge appena approvato, non potranno che incentivare le aziende che vorranno investire in questo campo.
Quello delle agroenergie – ha concluso Tassinari - è un settore che può e deve dare molto in termini economici ed ecologici tanto al nostro comparto quanto all'agricoltura e al Paese in generale. Bisogna però evitare che, trascinati dall'entusiasmo e dagli eccessi del mercato, ci si ritrovi un giorno a scoprire di aver sacrificato sull'altare dell'energia la vittima sbagliata: quella delle colture alimentari".
Un inquadramento generale sul contributo della bioenergia nel piano d'azione italiano per gli obiettivi delle “rinnovabili” al 2020 è stato fornito da Filippo Stirpe, consigliere Itabia, che ha sottolineato come, a fronte degli obiettivi previsti per il 2020 dalla direttiva CE n. 28/2009, in Italia solo il 9% dell'energia consumata proviene da fonti rinnovabili. In un panorama quindi di grande sviluppo, le biomasse già potenzialmente sfruttabili per il raggiungimento degli obiettivi richiesti dall'Europa, divengono letteralmente il carburante in grado di alimentare attivamente e passivamente una sostanziosa fetta dell'economia. Questo con un investimento previsto per il Paese di soli 20 miliardi di euro destinati alla costruzione di infrastrutture per la produzione di energia termica ed elettrica.
Il tema delle innovazioni tecnologiche per le nuove colture energetiche è stato il fulcro dell'intervento di Luigi Pari, del Consiglio per la Ricerca e sperimentazione in agricoltura. Pari ha evidenziato come il ruolo dei ricercatori sia quello di dare risposte in tempi brevissimi per supportare adeguatamente gli imprenditori che, indirizzati dalle politiche di sostegno, stanno effettuando investimenti rilevanti sia nel settore agricolo che agro-industriale.
"La ricerca – ha dichiarato Pari – è un fattore fondamentale per mettere a disposizione degli imprenditori le conoscenze necessarie affinché la loro transizione da produttori di soli alimenti a produttori anche di servizi per la società permetta la remunerazione degli investimenti e avvenga nell'ottica di ridurre al minimo l'impatto sul territorio."
"Le indicazioni programmatiche che emergono dalle ultime finanziarie – ha concluso Pari – pongono il comparto agricolo al centro della filiera agro-energetica sia per quanto riguarda la generazione elettrica su piccola scala, che per la produzione e il ri-utilizzo in azienda dei biocarburanti. L'attuale attività di ricerca riferita alla meccanizzazione delle colture energetiche erbacee riguarda sia le colture energetiche erbacee, quali il cardo e il sorgo da fibra, sia le colture forestali a rapida rotazione (Srf) relativamente alle fasi di impianto, raccolta e stoccaggio del prodotto. È fondamentale infatti considerare che le innovazioni tecnologiche nel settore della meccanica agraria possono rivelarsi fondamentali nell'ottimizzazione del rapporto costi/benefici delle colture energetiche, contribuendo in tal modo a renderle appetibili per agricoltori".
Definito il panorama operativo generale, è toccato a Roberto Guidotti, coordinatore direttori di Unima, illustrare ai presenti le opportunità concrete per le imprese agromeccaniche nel settore delle energie da biomasse. "L'apertura di nuove filiere – ha sostenuto Guidotti – favorirà una differenziazione interna al comparto che andrà inevitabilmente a influire in maniera positiva sulla concorrenza tra colleghi della stessa area geografica. I contoterzisti potranno inoltre trarre vantaggio dalla gestione logistica degli impianti a biogas attraverso l'organizzazione dell'approvvigionamento di biomassa e l'utilizzo del digestato o altri sottoprodotti" . Ulteriori possibilità possono inoltre derivare dall'assistenza che gli agromeccanici potranno fornire agli agricoltori che hanno sottoscritto contratti di fornitura di biomassa.
Un contributo tecnico esemplare a corredo di quanto emerso nell'ambito degli impianti in cogenerazione è stato portato dall'ingegner Enrico Bianchi della Turbec S.p.A., che ha esposto al pubblico i vantaggi dell'utilizzo di un ciclo Efmgt (Externally fired micro gas turbine) per la realizzazione di impianti di piccola taglia al fine di poter sfruttare combustibili solidi altrimenti non utilizzabili se non a seguito di gassificazione della biomassa.
L'incontro si è concluso con l'intervento di Sandro Liberatori, direttore di Enama, che ha illustrato le iniziative che l'ente ha attualmente in corso, tra cui il progetto Bio Thermo Test, condotto insieme al Cra-Ing, che prevede l'attuazione di un sistema di certificazione delle prestazioni delle caldaie per produzione energetica; lo sviluppo di linee di meccanizzazione innovative per le colture energetiche e, infine, il progetto Pbe che contempla la concessione di contributi per la realizzazione di impianti innovativi con finalità dimostrative.
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Fonte: Unima - Unione nazionale imprese di meccanizzazione agricola
Autore: Francesca Bilancieri