Come anticipato in un articolo precedente, uno degli obblighi non delegabili del datore di lavoro è la nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (Rspp) dei lavoratori.

 

Normalmente, la figura dell'Rspp è ricoperta da un soggetto interno all'azienda, ma può essere individuata anche all'esterno dell'organizzazione aziendale come nelle associazioni dei datori di lavoro o negli organismi paritetici.

 

Ancora, la nomina dell'Rspp non è necessaria tutte le volte in cui la funzione è svolta direttamente dal datore di lavoro stesso.

 

Il servizio di prevenzione e protezione è diretto, fra l'altro, a individuare i fattori di rischio e le misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro; elaborare le misure preventive e protettive; proporre programmi di informazione e formazione dei lavoratori.

 

Ai sensi dell'articolo 2 del D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro o Tusl), l'Rspp è la persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali indicati dall'articolo 32 del Decreto Legislativo che risponde al datore di lavoro per coordinare il servizio di prevenzione e di protezione dai rischi.

 

Le capacità e i requisiti professionali dell'Rspp devono essere adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e alle attività lavorative. Per questo motivo, l'Rspp deve essere in possesso di un titolo di studio non inferiore al diploma e di un attestato di frequenza di specifici corsi di formazione, adeguati alla natura dei rischi sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative ivi svolte.

 

A tale riguardo, si segnala la recente pubblicazione del nuovo accordo sulla formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, adottato dalla Conferenza Stato Regioni lo scorso 17 aprile 2025, che descrive la struttura dei corsi di formazione e di aggiornamento dedicati a tutti gli attori dell'azienda, compreso, quindi, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione.

 

In un'azienda agricola la presenza di un soggetto incaricato della prevenzione e della protezione è essenziale. Si tratta infatti di un ambiente dove i rischi per i lavoratori sono molto elevati: l'utilizzo di macchinari pesanti o di sostanze chimiche, come ad esempio fertilizzanti o fitosanitari, espone i dipendenti a gravi pericoli per la loro salute.

 

Di conseguenza, la partecipazione a corsi di formazione e di aggiornamento in materia è necessaria per individuare i rischi, valutarli e proporre misure di sicurezza adeguate alle attività lavorative svolte.

 

Ai fini di una maggiore prevenzione sul luogo di lavoro, l'Rspp collabora con le altre figure previste dal D.Lgs. 81/2008. Effettua la valutazione dei rischi assieme al datore di lavoro, previa consultazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, e partecipa alla riunione annualmente indetta dal datore di lavoro, durante la quale viene esaminato il Documento di Valutazione dei Rischi, l'andamento degli infortuni e delle malattie professionali, l'efficacia dei Dispositivi di Protezione Individuale (Dpi) e i programmi di informazione e formazione.

 

In sintesi, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione gestisce il servizio di prevenzione e protezione, elabora e monitora l'applicazione delle misure di sicurezza e svolge attività di consulenza assieme al datore di lavoro e altri attori preposti alla sicurezza dei lavoratori.

 

Si rischiano sanzioni?

La figura del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione è indispensabile per un ambiente di lavoro sicuro e salubre. A tal proposito il datore di lavoro che non provvede alla sua nomina è punito con l'arresto da tre a sei mesi e con l'ammenda da 2.500 a 6.400 euro.

 

Di conseguenza, il datore di lavoro che non nomina un soggetto addetto a tale servizio mette seriamente a rischio la tutela dei propri lavoratori, specialmente in ambiti imprevedibili come quello agricolo.

 

A cura di Matilde Testori dello Studio legale Landilex


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