Macfrut conferma il suo percorso di crescita contando oltre 61mila presenze nei tre giorni fieristici (dal 6 all'8 maggio 2025), un incremento del +10% rispetto al 2024. La 42esima edizione ha ospitato oltre 1400 espositori, il 40% dei quali dall'estero, 1500 buyer, Saloni tematici su trend e tendenze, aree dinamiche e Simposi internazionali sottolineando il suo respiro internazionale e il suo format unico.

 

"Macfrut 2025 in una parola? Entusiasmante - dice Renzo Piraccini, presidente di Macfrut -. Un entusiasmo riscontrato tra gli operatori che hanno toccato con mano la grande qualificazione della fiera nelle ultime edizioni. Macfrut rappresenta la vetrina dell'ortofrutta italiana nel mondo, capace di presentare tutta la sua forza di filiera".

 

"Macfrut è una fiera che guarda al futuro" commenta Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e Foreste, che ha tagliato il nastro il 6 maggio durante il convegno inaugurale.

 

Francesco Lollobrigida e Renzo Piraccini tagliano il nastro a Macfrut 2025

Il taglio del nastro

(Fonte: AgroNotizie®)

Per la patata è corsa all'innovazione

La patata è stato il prodotto simbolo della fiera. Questa coltura è al centro di importanti sfide, a partire dal cambiamento climatico che è causa di problemi agronomici e acuisce vecchie e nuove fitopatologie. A causa di questi fattori il mercato assiste ad una riduzione della produzione globale e un'impennata dei prezzi registrata nel corso degli ultimi mesi, sia sul mercato europeo che extra europeo.

 

Questi i temi emersi durante il Simposio Internazionale della Patata (The International Potato Symposium), tenutosi durante tutti e tre giorni fieristici, alla presenza di 35 relatori provenienti dai principali Paesi produttori e con circa 400 partecipanti.

 

Un focus sulle sfide che la pataticoltura di tutta Europa deve affrontare: la presenza del ferretto (Agriotes spp), della batteriosi Ralstonia solanacearum e del cipero (Cyperus esculentus) un'erba infestante molto diffusa a livello europeo ed inserita fra gli organismi da quarantena che impone l'uso di protocolli specifici per la sua lotta.

 

Temi molto interessanti sono scaturiti anche dai progetti di promozione della patata, nati per migliorare il consumo di questo tubero che può dare un contributo fondamentale alla risoluzione delle problematiche legate alla fame nel mondo.

 

Patate esposte a Macfrut 2025

Esposizione di varietà durante il Simposio Internazionale della Patata

(Fonte: AgroNotizie®)

 

"Uno degli argomenti che hanno attirato l'attenzione è quello dell'organizzazione del sistema produttivo. Tra le novità di quest'anno, infatti, da un punto di vista normativo c'è il fatto che la Comunità Europea ha creato anche per la pataticoltura un'Organizzazione Comune di Mercato - spiega Luciano Trentini, coordinatore del Simposio -. Questo Regolamento per il momento è stato applicato solo dall'Italia dando la possibilità alle Op pataticole di accedere ai programmi operativi, simili a quelli riservati all'ortofrutta, per avviare un necessario percorso di rinnovamento dei processi produttivi ed in particolare attraverso la ricerca di fare innovazione".

 

Fondamentale anche la ricerca per trovare nuove varietà e cultivar promettenti. Come la cultivar denominata Fiorella, sviluppata dai campi sperimentali italiani di Unapa, che ha un tempo di dormienza di tre mesi. Questo permette di conservare il prodotto, che di solito viene stoccato da luglio a maggio/giugno dell'anno successivo, riducendo della metà il fabbisogno di trattamenti per la conservazione. Oppure, altra varietà molto interessante è la Morisa, derivata da un'ibridazione con la varietà francese Gazelle, che ha una resa molto più elevata rispetto alla media di mercato. Oggi questa cultivar è in coltivazione e arriva a produrre 500 quintali per ettaro.

 

"Si sta lavorando a nuove varietà italiane visto che oggi siamo dipendenti per la quasi totalità dall'estero. Le nuove cultivar che sono state presentate in mostra nello spazio antistante il Simposio hanno riscosso molto interesse insieme alle nostre eccellenze e, per quanto riguarda la produzione nostrana che ha ben sei denominazioni di origine. Visto che la produzione italiana la possiamo considerare di nicchia dobbiamo orientarla verso una elevata qualità" conclude Trentini.

 

Piante medicinali, officinali e spezie: fra luci e ombre

Il settore delle piante medicinali, erbe officinali e spezie spinge per un cambio di pelle sulla sostenibilità non solo produttiva, ma anche commerciale.

 

È quanto è emerso nel corso del convegno "La filiera officinale: un'assicurazione di qualità per il mercato dei prodotti naturali" ospitato nella kermesse di Macfrut nell'ambito del Salone Spices&Herbs Global Expo, lo scorso 7 maggio. Evento organizzato della rivista specializzata Erboristeria Domani insieme alla Federazione Italiana Produttori Piante Officinal (Fippo).

 

Erbe officinali a Macfrut 2025

Erbe officinali esposte al Salone Spices&Herbs Global Expo

(Fonte: AgroNotizie®)

 

Uno dei temi caldi della filiera è la corretta identificazione botanica del prodotto: "Ogni pianta della stessa specie - spiega Chlodwig Franz, docente dell'Università di Vienna - può avere diverse caratteristiche biologiche che dipendono da molti fattori primo fra tutti, il luogo in cui viene coltivata. È importante avere la possibilità di identificarla correttamente come pure evidenziare le adulterazioni".

 

I metodi classici poi che si basano sull'analisi fitochimica del materiale vegetale non danno un quadro completo della componente biologica attiva. In questo senso sono stati sviluppati nuovi approcci, come ad esempio l'identificazione genetica dei marker di ogni principio contenuto nella pianta.

 

"Oggi ci sono molti nuovi usi per le piante officinali ma la filiera produttiva non è ancora al passo - spiega Andrea Primavera, presidente Fippo -. A fronte dei nuovi sbocchi, ad esempio, nel settore delle biosoluzioni in agricoltura, dei coloranti, dei prodotti veterinari o degli integratori, ci si scontra con una catena di approvvigionamento fragile, legata alla fluttuazione dei prezzi, alle possibili contaminazioni ambientali, alla mancanza di programmazione o al cambio climatico, ma soprattutto obsoleta".

 

Inoltre, l'80% delle materie prime ancora oggi deriva dalla raccolta spontanea e da sistemi obsoleti di produzione e accesso al mercato. Tutto ciò in un contesto in cui si assiste al fenomeno della scomparsa degli stessi raccoglitori spontanei.

 

"Una vera e propria idiosincrasia con il mondo dei consumi che, per contro, cresce. Nel 2024 il mercato globale del settore è arrivato ad un giro d'affari di 50 miliardi di dollari, +30% rispetto a cinque anni prima" conclude Primavera.

 

Si rende quindi necessario un aggiornamento del settore, non solo dal punto di vista produttivo, peraltro legato a quello normativo, ma anche da quello commerciale che porta a considerare nuovi canali.

 

Biotecnologie protagoniste a Macfrut

Per la prima volta l'evento fieristico ha ospitato l'International Symposium on Biotechnological Tools in Horticulture, promosso dall'International Society of Horticultural Science (Ishs), in collaborazione il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali dell'Università Politecnica delle Marche.

 

Il Simposio si è tenuto in inglese nei due giorni centrali della fiera (da martedì 6 a giovedì 8 maggio) e ha visto la partecipazione dei massimi esperti mondiali del settore, un'occasione quindi di incontro tra la ricerca biotecnologica delle piante e la filiera produttiva.

 

Uno degli obiettivi principali è quello di portare aggiornamenti tecnico scientifici sulle tecnologie applicate alle colture vegetali in vitro, per la propagazione e per la creazione di nuove varietà resilienti e di elevata qualità.

 

Le tematiche centrali hanno toccato l'applicazione di strumenti biotecnologici nell'ambito del settore ortofrutticolo, a partire dalle colture in vitro, agli studi di genomica funzionale, alle varie "omiche" per la genotipizzazione/fenotipizzazione delle piante, alle nuove tecnologie di breeding di precisione (genome editing e cisgenesi/intragenesi) volte al miglioramento genetico di specie di interesse agronomico, fino agli aspetti legati all'impatto socio-economico, alla biosicurezza, e l'accettazione pubblica relativa all'utilizzo delle biotecnologie nell'ambito ortofrutticolo.

 

Per pesche di qualità servono biosoluzioni innovative

All'interno del Biosolutions International Event (Bie) si è tenuto il Congresso Internazionale sulle Biosolutions per il Pesco, organizzato da Agri 2000 Net nella giornata di martedì 7 maggio.

 

Le biosoluzioni sono strumenti innovativi che stanno guadagnando sempre più spazio nella produzione ortofrutticola, con l'obiettivo di rispondere in modo sostenibile alle esigenze di difesa, nutrizione e biostimolazione. Il Congresso ha approfondito le soluzioni tecniche e di mercato di questa drupacea, mettendo a confronto le necessità della filiera e le proposte dell'industria.

 

Nella prima parte del Congresso si è parlato appunto delle problematiche emergenti e delle necessità di mercato per il pesco in Italia, in particolare nel Centro Nord e Centro Sud, e nel mondo come Spagna e California. Si sono affrontate le sfide principali del settore, quali il cambiamento climatico e la minore disponibilità dei principi attivi, e gli interventi diretti ed indiretti consigliati per contrastare tali difficoltà.

 

Nella seconda parte invece diverse aziende specializzate hanno presentato soluzioni innovative per affrontare le principali avversità del pesco per una difesa più sostenibile.

 

Macfrut è anche formazione e aggiornamento

La figura del tecnico specialista nel settore fitosanitario è di importanza fondamentale per la difesa delle colture, sempre più strategica per le aziende agricole. In questo contesto martedì 6 maggio è stato presentato Fito Accademy, il nuovo percorso di formazione tecnica dedicato proprio alla difesa fitosanitaria delle colture.

 

Fito Academy si rivolge a tecnici, prevalentemente giovani, che magari stanno attraversando la fase critica del ricambio generazionale, neolaureati o neoinseriti nel mondo del lavoro. Ma non solo: vuole coinvolgere anche tecnici già inseriti nel mondo del lavoro e che desiderano mantenersi aggiornati.

 

Questo percorso di formazione è promosso da Sata con il contributo di un comitato organizzatore composto da un gruppo di esperti: Arptra, Compag, Roberto Capurro e Giuseppe Concaro, Tiziano Galassi, Luigi Radaelli. E con AgroNotizie® come media partner dell'iniziativa.

 

E a proposito di aggiornamenti per il mondo dell'agricoltura gli Ordini professionali e le Organizzazioni dei Produttori si sono incontrati in fiera durante il convegno "QDCA - Quaderno di Campagna dell'Agricoltore: quali opportunità per il 2025", organizzato da ImageLine®. Dal 2026 infatti le imprese agricole dovranno compilare digitalmente il Quaderno di Campagna dell'Agricoltore. La norma prevede che a fare da tramite tra aziende e Agea siano i Caa. Gli Ordini professionali e le Organizzazioni di Produttori quindi si candidano per supportare gli agricoltori in questo delicato passaggio.

 

L'importanza del mangiare sano

The Healthy Food Show, un'altra novità presente in fiera, ha visto come protagonisti i nuovi prodotti ortofrutticoli ad alto valore nutrizionale, presentati in un percorso esperienziale che unisce l'autorevolezza della trattazione scientifica con un linguaggio comprensibile al grande pubblico.

 

Prodotti di quarta gamma e quarta gamma evoluta, snack di frutta e alimenti funzionali fermentati, succhi fresh like e snack da scarti e sottoprodotti vegetali sono solo alcuni dei prodotti protagonisti dell'area sul cibo e il benessere.

 

Dai talk come "Dal Junk Food all'Healthy Food" e "Cosa mangi oggi? Chiedi al tuo microbiota", fino all'innovation hub quali "Strategie di mitigazione di composti tossici derivanti da processo in prodotti vegetali" e "Innovazione di processo nel settore della quarta gamma" lo spazio ha messo assieme esperti scientifici, chef, aziende come Jingold e Orogel, e undici testimonial conosciuti dal grande pubblico nei panni di "ambasciatori".

 

Asparagi e piccoli frutti uniscono le forze

International Asparagus Days e International Berries Days uniscono le forze e fanno squadra per un unico grande evento in programma dal 7 al 10 ottobre 2025 a Bordeaux (Francia). La novità è stata presentata nel corso di Macfrut.

 

Un doppio appuntamento fatto di visite tecniche, area espositiva, dimostrazioni in campo, workshop e tour in fiera. Il tutto organizzato da Macfrut, Befve&Co. e Interco Nouvelle-Aquitaine.

 

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Arrivederci quindi a Macfrut 2026 che il prossimo anno verrà anticipato da martedì 21 a giovedì 23 aprile!

 

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