Agea ha rideterminato alcuni importi unitari per ettaro dei premi pagati per la campagna 2023 dal Fondo per la Sovranità Alimentare, forte complessivamente di 25 milioni di euro.
Perderanno qualcosa rispetto agli importi unitari per ettaro preventivati i coltivatori di proteine vegetali, frumento tenero ed orzo, mentre restano invariati gli importi unitari delle altre categorie previste dal Fondo per la Sovranità Alimentare.
In particolare, l'importo unitario per la filiera delle proteine vegetali è stato rideterminato ed è ora pari a 206,17 euro per ettaro, per la filiera del frumento tenero è stato portato a 239,36 euro per ettaro e per la filiera dell'orzo a 148,20 euro per ettaro.
Più in dettaglio, Agea Ente Pagatore ha pubblicato il 12 giugno 2024 le istruzioni operative n.69.2024, firmate l'11 giugno scorso dal direttore Paolo Fraddosio, aventi ad oggetto l'aiuto de minimis alle imprese agricole normato dal Decreto Interministeriale 9 agosto 2023 n. 0417171 - contenente "Criteri e modalità di attuazione del Fondo per la Sovranità Alimentare" - Campagna 2023 - Determinazione importo unitario 2023.
Le istruzioni operative riportano la situazione delle domande presentate all'ente gestore Agea per la filiera del mais, delle proteine vegetali, del frumento tenero, dell'orzo e dei vitelli per la campagna 2023.
Pertanto, in base alle risorse stanziate ai sensi dell'articolo 4 comma 9 del Decreto Interministeriale 9 agosto 2023 n. 0417171, Agea ha provveduto a rideterminare gli importi unitari per i premi su proteine vegetali, frumento tenero ed orzo sulla base del mero rapporto tra l'ammontare dei fondi stanziati e la superficie totale richiesta, poiché le superfici richieste a premio di queste colture, moltiplicate per i rispettivi importi unitari previsti dal Decreto, hanno finito per eccedere il massimale stanziato nel Decreto Interministeriale in parola. Tale procedura è stata adottata perché espressamente prevista dall'articolo 11 del Dm 9 agosto 2023 n. 0417171.
Inoltre, sempre l'articolo 11 stabilisce che "Gli aiuti sono concessi nei limiti di spesa indicati all'articolo 3 fino ad esaurimento delle risorse disponibili e comunque nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente al momento dell'autorizzazione alla fruizione dell'agevolazione". Occorre ora chiarire a quanto ammonta la perdita per ogni agricoltore, a seconda della coltura ammessa a premio.
L'importo unitario per la filiera delle proteine vegetali è rideterminato ed è pari a 206,17 euro per ettaro, contro i 250,00 euro previsti dal Decreto, pertanto su una superficie di un ettaro la perdita secca è di 43,83 euro, il 17,53% in meno.
Per la filiera del frumento tenero l'importo che sarà realmente pagato sarà pari a 239,36 euro per ettaro, contro i 300 euro previsti dal Decreto. La perdita è di 60,64 euro ad ettaro, il 20,21% in meno.
Infine, l'importo unitario rideterminato perla filiera dell'orzo è pari a 148,20 euro per ettaro contro i 200 euro previsti dal Decreto, pertanto la perdita è di 51,80 euro ad ettaro, il 25,90%.
Saranno invece pagati senza riduzioni i premi previsti dal Decreto per le filiere del mais (400 euro ad ettaro), e delle carni bovine, sia nella linea vacca-vitello (100 euro a capo) che per il premio sull'adozione del Sistema di Qualità Nazionale Zootecnia nelle carni bovine (40 euro a capo).
Il tutto è più ampiamente illustrato nella tabella che segue, contenuta nelle istruzioni operative.
(Fonte: Agea Ente Pagatore)
In tabella, oltre agli importi effettivamente pagati per ogni ettaro/capo (ultima colonna a destra), è riportato il valore complessivo delle domande per ogni filiera (quinta colonna da sinistra) e i residui (settima colonna da sinistra): negativi per le filiere con domande eccedentarie e positivi per quelle non eccedentarie. I residui negativi impongono pertanto la riduzione degli importi unitari, al fine di soddisfare comunque tutti gli aventi diritto al premio.
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Fonte: Agea, Agenzia per le erogazioni in agricoltura
Autore: Dario Del Bene