L'ecosistema AgriFoodTech italiano è in salute? A guardare i numeri riportati nell'ultimo Report di TheFoodCons la risposta è "ni". Nel 2022 infatti gli investitori hanno allocato 156 milioni di euro, mentre nel 2023 la cifra è stata di 238 milioni, con una crescita del 53%. Buone notizie dunque? Non proprio, perché se si tolgono i 95 milioni di fondi ottenuti a debito, la quota davvero investita da soggetti terzi nelle startup tricolori scende a 143 milioni, con un -9% degli investimenti anno su anno.

 

Insomma, in Italia il panorama AgriFoodTech si conferma in fermento, anche se il modello di crescita è ibrido: in parte sostenuto dagli investitori, in stile Silicon Valley, in parte dal debito, come nella migliore tradizione imprenditoriale italiana.

 

"Se è vero che i numeri sono in chiaroscuro, è anche vero che a fronte di un contesto internazionale in cui gli investimenti nel settore sono in declino, l'Italia è in controtendenza", racconta Antonio Iannone, fondatore di TheFoodCons. "Anche sul fronte del vertical farming l'Italia è un unicom a livello globale".

 

Cresce il vertical farming italiano

Già, il vertical farming. Come abbiamo scritto in questo articolo, molti investitori sono fuggiti dalle fattorie verticali, considerate un modello di business non remunerativo. L'Italia invece è in controtendenza, visto che quattro dei round più importanti sono stati chiusi proprio in questo settore.

 

Planet Farm, la fattoria verticale fondata da Luca Travaglini, il cui impianto milanese è tragicamente andato a fuoco il 22 gennaio scorso, ha incassato 53,7 milioni di euro nel 2023, completamente a debito. Agricola Moderna, altra startup attiva nel vertical farming, di milioni ne ha incassati 31 (IPC Azimut, Intesa Sanpaolo e Sace). E 6 milioni (Ismea) sono andati a Kilometro Verde, altra farm, nel bergamasco questa volta. E infine a Roma The Circle ha incassato 3,2 milioni per realizzare un impianto di acquaponica.

 

Una panoramica di tutti i round

Una panoramica di tutti i round

(Fonte foto: Tratta dal Report di TheFoodCons)

 

In tutto quindi sono stati investiti nel settore 94 milioni di euro, su un totale del comparto AgriFoodTech di 238. Significa che circa il 40% degli investimenti fatti è andato al settore delle vertical farm. La domanda sorge spontanea? L'Italia ha trovato una via nuova al vertical farming, un modello diverso da quello californiano, oppure siamo solo in ritardo di un paio di anni rispetto ad altri Paesi?

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Non solo vertical farming

Altra peculiarità italiana è quella che riguarda il settore Restaurant Tech, che identifica tutte quelle tecnologie al servizio del canale Horeca. Soul-K, startup che lavora per efficientare la supply chain, ha incassato 31 milioni, con una piccola quota anche di crowdfunding, segno di una certa vivacità del "pubblico". Anche Soplaya, che si occupa di gestione dei fornitori in ottica 4.0, ha incassato 12,5 milioni.

 

Interessante è il round chiuso da xNext, startup che ha messo a punto un sistema per migliorare la sicurezza alimentare dei cibi andando a rilevare direttamente in linea di produzione la presenza di contaminanti. xNext ha incassato 20 milioni e si inserisce in un panorama che in Italia è estremamente vivace, quello delle macchine utensili per l'industria agroalimentare.

 

Restaurant Tech

Restaurant Tech

(Fonte foto: Tratta dal Report di TheFoodCons)

 

Più giù nella classifica, accanto a qualche round non pubblico, troviamo Miscusi con 10 milioni, startup attiva nel Food Retail. Stesso comparto di Forno Brisa, 4,3 milioni ottenuti col crowdfunding grazie anche al successo sui social network della startup.

 

Grandi assenti nel 2023 sono stati l'eGrocery e il Food Delivery, protagonisti invece nel 2022. "Probabilmente gli investimenti fatti negli anni passati, anche a fronte di una situazione pandemica che aveva aumentato il consumo di cibo a casa, avevano sfalsato il mercato, che oggi invece sta tornando ad una situazione di normalità", sottolinea Iannone.

 

Qualcosa si muove anche sul fronte dei cibi innovativi. Dream FarmLand, che produce alternative alle proteine animali, ha incassato ad esempio 5 milioni. 2 e mezzo li ha ottenuti Harg IT, che produce cibi per la terza età, mentre 2 arrivano da Biova, startup che produce birra dagli scarti di pane.

 

Investimenti AgriFoodTech, prospettive 2024

Nel 2023 sono stati investiti in Italia 238 milioni in settantaquattro operazioni, per una crescita anno su anno del 37%. Crescono i grandi deal, sopra i 500mila euro, con un +45% (ma decrescono del 47% se non si considera quelli a debito).

 

Gli investimenti per tipologia di round

Gli investimenti per tipologia di round

(Fonte foto: Tratta dal Report di TheFoodCons)

 

Se guardiamo alla tipologia, i round A la fanno da padrona, arrivando a 55 milioni, in linea con il 2022. Tengono anche i round B, mentre i C sono in leggera flessione rispetto allo scorso anno. In linea con il 2022 anche il segmento Seed e Pre-Seed.

 

Qualcosa però si sta muovendo. Sulla scena infatti è arrivato Farming Future, il Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico dell'Agrifood Tech. Una iniziativa lanciata da CDP Venture Capital SGR in partnership con ToSeed & Partners (Luigi Galimberti) per sostenere le startup innovative nel settore AgriFood e accelerare il trasferimento tecnologico dalle università al mondo imprenditoriale.

 

Farming Future ha già fatto qualche investimento nel 2023, ma dovrebbe far sentire la sua forza nel 2024, soprattutto nelle fasi early stage, dove invece altri investitori tricolore sono più cauti, avendo una avversione al rischio forse maggiore rispetto agli operatori di altri Paesi.

 

Inoltre, da indiscrezioni raccolte da AgroNotizie®, sembra che ci siano altri due fondi in rampa di lancio che dovrebbero arrivare nel corso del 2024. Due fondi, investiti anche da soggetti pubblici, che potrebbero portare nuova linfa al settore.

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