La primavera è iniziata ora e già si parla di emergenza siccità, dopo un autunno appena sufficiente per quanto riguarda le piogge e un inverno avaro di precipitazioni. È già a lavoro un tavolo tecnico che sarà certamente animato da volontà e determinazione, ma si parte con gravissimo ritardo. E non si tratta solo di una questione che riguarda le aziende agricole: la carenza idrica potrà avere conseguenze anche sui quotidiani usi civici.
Gli invasi sono un esempio di come si può passare dalle parole ai fatti: possibili soluzioni alla siccità nel pieno rispetto del territorio e dell'ambiente. E proprio le plausibili soluzioni alla carenza idrica sono state al centro del convegno online "Carenza idrica. Invasi soluzione rapida" organizzato da Upa Siena lo scorso martedì 14 marzo nell'ambito della rubrica "Nel campo dell'attualità".
Il problema della risorsa idrica negli ultimi anni è diventato sempre più urgente ha spiegato Gianni Messeri, ricercatore climatologo del Cnr Ibe, in apertura del convegno, ricordando che sono molti anni che dal mondo scientifico arrivano indicazioni in tal senso. "In effetti occorre dire che sul nostro territorio dal punto di vista delle precipitazioni nel corso degli anni non abbiamo verificato dei grossi cali in apporto precipitativo, però è cambiato fortemente il regime pluviometrico. Dagli anni 2000 specialmente abbiamo una forte alternanza di momenti ricchi di precipitazioni a lunghi periodi di siccità" ha detto Messeri sottolineando la necessità di raccogliere l'acqua per poi usarla nei momenti in cui è carente. Inoltre bisogna tener presente che la temperatura si è invece innalzata, almeno di un grado, e questo facilita l'evaporazione.
Agganciandosi al tema della variabilità delle piogge in Italia, ha preso poi la parola Mauro Grassi, direttore Ewa, Earth and Water Agenda, che ha evidenziato: "Se fosse una siccità biennale sarebbe un disastro, perché si inserirebbe in un sistema in cui non sono state riempite le falde naturali e in molti casi nemmeno le dighe".
Grassi ha poi rimarcato la necessità impellente di un Piano nazionale che a 360 gradi possa gestire tutto il sistema legato alla carenza idrica e di cominciare in tempi brevi a lavorare. "È il caso di dire niente compartimenti stagni, meglio con un'unica Cabina di Regia".
Il nostro territorio, per la sua conformazione, non reagisce allo stesso modo alla carenza idrica e il geologo Francesco Lizio Bruno, parlando di laghi e pozzi, ha spiegato anche le criticità nelle zone costiere legate al cuneo salino che possono portare ad avere acqua salina. La normativa regolante gli invasi non ne agevola la realizzazione nella manutenzione. Gioverebbe un aggiornamento nella massima salvaguardia dell'ambiente e del territorio, ma anche per le aziende.
Con Renzo Ricciardi, dirigente responsabile Genio Civile Toscana Sud, si è fatto il punto della situazione a livello di invasi nel Sud della Toscana, zona di vigneti e oliveti. La Regione Toscana ha agevolato la realizzazione di invasi aziendali con procedure semplificate per consentire alle aziende agricole di dotarsi di vasche di accumulo per le produzioni.
Questo vale però per le aziende che hanno le capacità economiche, mentre
Per le aziende agricole che a causa di ragioni economiche non possono dotarsi di vasche di accumulo, Ricciardi ha sottolineato la necessità di potenziare la visione consortile della gestione delle acque con invasi medi che potrebbero garantire più aziende. "Su questo si è impegnato il Consorzio di Bonifica con cui seguiamo progetti. È fondamentale avere un gestore unico".
Ricciardi ha poi sottolineato che a tipologia di invasi aziendali va pensata facendo però attenzione all'analisi del trasporto solido, che si traduce in costi di gestione per l'azienda. È quindi importante rispondere alla carenza idrica con strumenti che vanno considerati nell'interezza dell'intervento. "La politica deve farsi carico delle necessità. Non è solo l'agricoltura ad aver bisogno dell'acqua, anche gli usi civici. Tutte le aziende devono essere messe in condizione di poter coltivare serenamente".
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Fonte: Upa Siena