Pac e Pnrr al centro dell'ultima settimana al Nord Italia. Ecco i punti focali.
Emilia Romagna
Green communities, 7 milioni dal Pnrr per territorio, energia rinnovabile e ambiente
Tramite il meccanismo del bando Pnrr Green Communities sono stati finanziati due progetti messi in campo in Emilia Romagna dall'Unione dei Comuni dell'Appennino Bolognese e delle Valli Taro e Ceno, per un totale di 7 milioni di euro di finanziamenti, che andranno a sostenere azioni di sviluppo energetico e ambientale e per un equilibrato sfruttamento delle risorse. Lo scopo del bando è finanziare un certo numero di Green Communities, che intendono sfruttare le risorse disponibili in termini di acqua, boschi e paesaggio, sulla base di piani di sviluppo sostenibili. Non solo energia e ambiente però. L'area interna dell'Appennino Reggiano ha ottenuto risorse per 2 milioni di euro nell'ambito del progetto La Montagna del Latte, sempre nell'ambito di poter gestire al meglio le risorse disponibili. "Un importante risultato per l'Emilia Romagna cui sono riconosciute due nuove Green communities - sottolinea l'assessore regionale alla Montagna Barbara Lori - si tratta di progettualità molto rilevanti che si traducono in concrete opportunità di crescita per i territori più periferici come quelli montani con una particolare attenzione ai temi ambientali ed energetici".
Friuli Venezia Giulia
Pac, "limitata capacità decisionale della Regione"
La Commissione Consiliare Agricoltura in Regione Friuli ha approvato il documento dal titolo "Le priorità strategiche per l'agricoltura e il mondo rurale del Friuli Venezia Giulia al 2030 e gli interventi di sviluppo rurale per la Politica Agricola Comune 2023-2027". Nell'occasione l'assessore della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Stefano Zannier ha ribadito la questione legata alla limitata capacità decisionale della Regione sul tema Pac.
"La nuova architettura della Politica Agricola Comune (Pac) di fatto limita pesantemente la capacità decisionale delle regioni - sottolinea Zannier - le quali si trovano di fatto a dover adottare su scala locale quanto già deciso ai livelli superiori, rendendo di fatto difficoltosa l'applicazione di alcune misure. A questo si aggiunge la complessa gestione finanziaria delle risorse dovuta alla possibilità di utilizzarle in un arco temporale ridotto rispetto al passato".
"La nuova Pac è innanzitutto nata da un difficile confronto europeo, conclusosi con anni di ritardo rispetto alla sua tempistica ordinaria - continua Zannier- è profondamente diversa sia negli obiettivi che nelle modalità di attuazione della programmazione precedente. Prima c'era una forte vocazione regionale, adesso invece la cornice unica è quella costituita dal Piano Strategico Nazionale. Questo comporta la nostra limitata capacità di decisione delle regioni sull'utilizzo dei fondi. Ciò che è scritto all'interno dell'intervento è già predeterminato a livello statale e non può essere quindi in alcun modo negoziato, portando in alcuni casi a non poterlo applicare nella realtà locale".
Ultimo punto a sfavore, secondo Zannier, è la riduzione temporale della Pac. "Passare da 7 a 5 anni porta non pochi problemi sulla gestione finanziaria delle risorse - conclude l'assessore - alcune misure, in particolar modo quelle strutturali, nascono con un budget spalmato su cinque annualità con volumi di risorse disponibili inferiori rispetto a quelle previste sul settennato, pur essendo queste le azioni più richieste in assoluto. La diretta conseguenza è un numero inferiore di beneficiari che potranno accedere ai vantaggi della programmazione".