Il 21 maggio sono state pubblicate sul sito web di Agea le istruzioni operative destinate ai frantoi della zona infetta da Xylella fastidiosa della Puglia che intendono avvalersi delle indennità di ristrutturazione e ammodernamento, per un budget complessivo da 35 milioni di euro, previste dall'articolo 10 del decreto del ministro delle Politiche agricole di concerto con il ministro per il Sud e con il ministro dello Sviluppo economico n 2484 del 6 marzo 2020, che attua il Piano di rigenerazione olivicola della Puglia, previsto dall'articolo 8-quater dalla legge 44/2019 per le emergenze in agricoltura.

A darne notizia una nota del ministero delle Politiche agricole, dove si sottolinea: "Dopo la registrazione del decreto Xylella da parte della Corte dei Conti e a pochi giorni dal successivo insediamento del Comitato di sorveglianza, via libera dunque alla prima misura a regia ministeriale preceduta, proprio per velocizzare i tempi destinati al ristoro dei frantoiani, da un intenso lavoro preliminare garantito da Agea".
 

La dichiarazione della ministra Bellanova

"Ho espressamente chiesto ad Agea - ha detto la ministra Teresa Bellanova - di velocizzare quanto più possibile il lasso di tempo tra pubblicazione delle istruzioni operative e concessione concreta dell'aiuto economico alle imprese colpite dall'emergenza. Dopo anni di danni, e di paralisi dell'attività aziendale, velocizzare i tempi è un obbligo che deve investire l'intera attività istituzionale, quella ministeriale come, mi auguro, quella regionale".
 

Il contenuto della misura frantoi

Con una dotazione pari a 35 milioni di euro, la misura è destinata ai frantoi oleari, incluse le cooperative di trasformazione nel settore oleario con gli stabilimenti ubicati nell'area infetta da Xylella fastidiosa, che hanno "ridotto o interrotto l'attività molitoria e subito un decremento della produzione di olive nella campagna di commercializzazione 2018-2019 o in quelle precedenti nel caso di chiusura dell'attività riconducibile alla Xylella".
L'aiuto massimo concedibile a ciascuna impresa molitoria è pari a 200mila euro, suddiviso in tre anni, mediante il regime del de minimis.
Quanto al procedimento amministrativo, è scandito in quattro fasi: ricognizione preventiva, integrazione elenco dei beneficiari, presentazione della domanda precompilata, erogazione dell'aiuto.

Le istruzioni operative pubblicate da Agea il 21 maggio scorso, consentono di avviare la fase della ricognizione preventiva.

"Grazie alle norme di semplificazione introdotte sui pagamenti degli aiuti nazionali presenti nel Cura Italia", prosegue la ministra Bellanova, "i beneficiari riceveranno un anticipo del 65 per cento dell'aiuto dopo la presentazione della domanda, e fatti salvi i soli controlli preliminari sulla completezza delle informazioni e la loro conformità ai requisiti richiesti. Un'ulteriore velocizzazione per garantire quanto prima alle imprese il respiro economico dovuto".

Dopo la pubblicazione dell'elenco dei potenziali beneficiari, le informazioni già acquisite dall'Amministrazione potranno essere integrate dalle imprese. La fase della ricognizione consente, in ogni caso, anche a chi non risultasse indicato in elenco, di candidarsi per la fase istruttoria.
 

Coldiretti: bene frantoi, ora bandi per gli olivicoltori

"Bene l'accelerata sui frantoi, ma chiediamo al ministero e alla Regione Puglia tempi e modi certi per dare piena attuazione agli interventi per sostenere olivicoltori e vivaisti con la predisposizione dei bandi che abbiamo bisogno di condividere prima della pubblicazione e non a scatola chiusa", ha commentato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

"Serve dare immediata e piena attuazione al Piano di rigenerazione per l'area infetta del Salento, che assegna maggiori risorse agli agricoltori con gli interventi compensativi sulle calamità naturali e sulla sottomisura 5.2 del Programma di sviluppo rurale - ha aggiunto Muraglia, sottolineando come - non è ipotizzabile alcun ritardo o rinvio, perché il Salento ha già pagato a caro prezzo gli anni di errori, incertezze e scaricabarile nella gestione regionale della malattia".

La Xylella ha minato profondamente l'intero tessuto produttivo olivicolo e oleario del Salento con una perdita progressiva della produzione lorda vendibile dai 50 milioni di euro della campagna 2016-2017 ai 300 milioni di euro della campagna 2018-2019.

I frantoi cooperativi, aziendali e industriali, hanno registrato un calo significativo del quantitativo di olive molite del 50% nella campagna 2016- 2017, del 75% nella campagna 2017-2018 e del 90% nella campagna 2018-2019, con l'equivalente crollo del fatturato e la riduzione del personale impiegato del 90%, oltre al danno stimato per difetto al patrimonio olivetato di 1,6 miliardi di euro.

"Nel Salento gli agricoltori sono senza reddito da sei anni, si contano milioni di ulivi secchi, i frantoi sono stati svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia, sono andati persi 5mila posti di lavoro nella filiera dell'olio extravergine di oliva, con un trend che rischia di diventare irreversibile - si sottolinea da Coldiretti Puglia - se non si interviene con strumenti adeguati".