Da una parte l'agricoltura moderna, tecnologica e digitale; dall'altra, quella tradizionale, in grado di coniugare produttività e sostenibilità. A Berlino, durante l'ultima International green week conclusasi a fine gennaio, è andato in scena l'ennesimo episodio dell'eterno scontro tra vecchio e nuovo, tra uomo e macchina. E così, mentre all'interno della rassegna i ministri dell'Agricoltura di tutto il mondo discutevano di innovazione, fuori decine di migliaia di manifestanti (35mila, secondo gli organizzatori, guidati da 170 trattori) protestavano contro l'agricoltura industrializzata.

I contestatori, uniti dal motto "Ne abbiamo abbastanza del business agricolo!" ("Wir haben Agrarindustrie satt!"), hanno chiesto a gran voce la riorganizzazione della Politica agricola comune, compreso il sistema delle sovvenzioni che attualmente ammontano a 60 miliardi di euro all'anno, tra cui 6,3 miliardi di euro stanziati in Germania; fondi che dovrebbero essere "distribuiti meglio" per evitare ulteriori abbandoni dei terreni agricoli e l'estinzione dei villaggi rurali, come ha sostenuto la stessa Saskia Richartz, portavoce della protesta: "A fronte di quegli oltre 6 miliardi di euro che la Germania distribuisce ogni anno come denaro agricolo dell'Ue, occorre promuovere una netta trasformazione dell'agricoltura moderna, rendendola maggiormente rispettosa dell'ambiente e degli animali", ha affermato.

Tra i manifestanti c'era anche il leader nazionale dei Verdi, Robert Habeck, che ha fatto appello ai consumatori spronandoli a realizzare acquisti più consapevoli e ad adottare un'alimentazione più sana. "Abbiamo bisogno di uscire da questo circolo vizioso: ci riempiamo la pancia di calorie e non sappiamo nemmeno come hanno avuto origine", ha dichiarato all'agenzia di stampa tedesca Deutsche Presse-Agentur.

La risposta del ministro tedesco dell'Alimentazione e dell'agricoltura, Julia Klöckner, fervente sostenitrice della digitalizzazione in agricoltura, non ha tardato ad arrivare: "Campagne moderne e digitalizzate costituiscono un'opportunità mondiale per garantire una produzione più efficiente e per fornire più cibo", ha osservato, etichettando come "generalizzazioni" le proteste dei manifestanti. "L'espansione delle applicazioni digitali può rendere l'agricoltura più produttiva e sostenibile a livello globale, permettendoci così di sfruttare il suo grande potenziale per nutrire più persone - ha aggiunto il ministro Klöckner -. Ecco perché intendiamo accompagnare gli agricoltori verso le tecnologie digitali, aiutandoli a raggiungere standard uniformi a livello nazionale e globale, garantendo al tempo stesso la sovranità e la sicurezza dei dati".

Un tema, quello dell'agricoltura digitalizzata, che ha fatto da fil rouge all'undicesimo Forum globale per l'alimentazione e l'agricoltura (Gffa), svoltosi nel contesto della International green week (una delle più importanti manifestazioni al mondo dedicata ad agricoltura e alimentare), intitolato "Agricoltura digitale - Soluzioni intelligenti per l'agricoltura del futuro".

Alla "Davos dell'Agricoltura", la cancelliera tedesca Angela Merkel ha parlato per la prima volta ai ministri dell'Agricoltura di 75 paesi e ai rappresentanti di numerose organizzazioni internazionali. Merkel ha focalizzato la sua attenzione sulle opportunità della digitalizzazione per combattere la fame nel mondo, ma anche per implementare gli obiettivi dell'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici attraverso l'agricoltura sostenibile.
"Per molti paesi, la trasformazione digitale significa un enorme balzo in avanti, legato in gran parte anche a enormi processi di cambiamento culturale - ha affermato Merkel -. Perché le persone rimangano al centro delle cose, abbiamo bisogno di una regolamentazione, di una struttura internazionale che porti certezza giuridica".
E se "il cambiamento climatico è una sfida ecologica del nostro tempo, anche la digitalizzazione può essere d'aiuto. Elevati livelli di azoto, ad esempio, costituiscono spesso un grosso problema: l'agricoltura di precisione può avvantaggiarci. Se ci affidiamo all'intelligenza artificiale e ai suoi metodi predittivi, abbiamo davanti a noi un futuro meraviglioso".

Sulla stessa linea il presidente federale Frank-Walter Steinmeier, che ha chiesto con enfasi la creazione di condizioni di vita equivalenti nelle aree urbane e rurali. "A tal fine, internet più veloce a livello nazionale è essenziale", ha affermato il capo dello Stato.
"L'accesso al web è come l'elettricità e l'acqua, e chi vuole un'economia a prova di futuro ha bisogno di internet veloce non solo negli appartamenti, ma anche nei campi".
Rivolgendosi poi ai contestatori ha concluso: "L'agricoltura e la tecnologia, il mercato locale e quello mondiale non devono essere una contraddizione". Parole illuminate.