La produzione di vino, stando alle prime anticipazioni, dovrebbe superare i 49 milioni di ettolitri, cosa che ci colloca fra i primi produttori a livello mondiale.

Fra i vini in crescita ancora una volta il Prosecco, con il timore che il mercato ne risulti appesantito. Il calo del valore dei vigneti è un primo sintomo.

E' boom in Europa per la produzione di mele e anche in Italia si registrano aumenti che sfiorano il 30%.

Per il riso italiano si aprono le frontiere cinesi. Un segnale importante che arriva dopo lunghe trattative con le autorità di Pechino.

Bruxelles lancia un segnale distensivo nella guerra dei dazi aprendo alle importazioni di carne (prive di ormoni) dagli Usa.

Le leggi contro il caporalato ci sono, ma il fenomeno non si arresta e ora arrivano controlli mirati.

Tutto è pronto per l'apertura a Bologna del Sana, il Salone del naturale che si appresta ad accogliere un settore, quello delle produzioni biologiche, in crescita.

A Udine hanno messo a punto un vitigno che non si ammala e promette di risparmiare sui costi degli agrofarmaci.

Questi sono solo alcuni degli argomenti incontrati sui quotidiani in edicola in questi ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.


Tanto vino...

Tutte le previsioni concordano, la prossima vendemmia consacrerà l'Italia come primo produttore mondiale di vino.
Lo afferma “Avvenire” del 5 settembre anticipando le previsioni sui risultati finali della vendemmia e lo confermano le valutazioni dell'Unione italiana vini (Uiv) riportate nello stesso giorno da “Italia Oggi”.
Merito dei 49 milioni di ettolitri, scrive “Il Messaggero” che con molta probabilità saranno conteggiati al termine delle operazioni di raccolta.

Che fosse in arrivo una vendemmia da primato non ne erano tutti convinti, specie in Sicilia. La pioggia di fine estate, scrive “Il Giornale di Sicilia” del 31 agosto, ha infatti ridotto la produzione dell'isola, compromettendo in particolare le produzioni bio.

Salvi al contrario i vigneti della Valpolicella. A dispetto delle piogge, conferma “L'Arena” del 4 settembre, la produzione rimane buona e i danni sono circoscritti a poche aree dove la pioggia è stata più violenta.


...anzi troppo

Non sempre la crescita è vista con favore. Dalla “Tribuna di Treviso” del primo settembre il governatore del Veneto, Luca Zaia, lancia un monito ai produttori, ricordando loro che non è aumentando gli ettari a Prosecco che si assicura il futuro di questo vino.

Sulla stessa lunghezza d'onda sembrano essere i Consorzi di tutela di Montalcino e Montefalco, che dalle pagine di “QN” del 5 settembre si dicono d'accordo con Assoenologi, che invita ad un taglio della produzione, a vantaggio della qualità.

Che ci sia qualche preoccupazione per l'eccessiva crescita lo testimonia la flessione del valore dei terreni a vigneto. Un esempio viene dal Veneto, con la “Tribuna di Treviso” del 3 settembre che prende in esame le quotazioni dei vigneti, scese del 10% e anche oltre per il Prosecco, con l'unica eccezione dei vigneti collinari che continuano a quotare cifre milionarie.


Settori in crescita

Produzioni in aumento si registrano poi in altri comparti.
E' il caso del mais, che stando alle anticipazioni di alcuni operatori del settore, raccolte da “Il Resto del Carlino” del primo settembre, dovrebbe chiudere la stagione di raccolta con un significativo aumento.

Una crescita a due cifre è quella registrata per le mele.
Se ne parla su “Italia Oggi” del 5 settembre, che prende in esame il comparto a livello europeo, dove si registra un aumento del 36%, persino superiore a quello registrato in Italia, che si ferma ad un più 29%, per un valore complessivo di 2,2 miliardi di euro.
Più modesti, ma sempre positivi, i numeri della produzione di mele in Friuli Venezia Giulia, dove il raccolto, secondo il "Messaggero Veneto" del 6 settembre, si attesterà sopra i 300mila quintali, con un più 10% rispetto al 2017.

Segnali positivi per il riso, che grazie ad un decreto che introduce la certificazione antiparassitaria consente di esportare in Cina.
Un'opportunità, scrive “La Stampa” del 31 agosto, che arriva dopo anni di trattative e apre interessanti occasioni al nostro riso, che a quanto pare è apprezzato sul mercato cinese.

Novità sono in arrivo anche per la carne.
Lo afferma il presidente di Copagri, Franco Verrascina, che dalle pagine de “Il Gazzettino” del 2 settembre prevede la prossima applicazione di nuovi accordi di filiera, che si estenderanno anche a olio e latte.
 

Se ne parla a Bruxelles...

A proposito di carne, “Italia Oggi” del 5 settembre commenta la riapertura dei negoziati con gli Usa per le importazioni di carne prodotta senza il ricorso agli ormoni.
L'argomento era già stato anticipato con una breve notizia da “Il Sole 24 Ore” del 4 settembre, che interpreta questa riapertura come un gesto di distensione alle tensioni sui mercati, innescate con la politica statunitense di innalzamento dei dazi.

Restiamo a Bruxelles con “Italia Oggi” del 4 settembre, dove si parla dell'aumento degli aiuti, ora al 60%, destinati all'ortofrutta per le iniziative promozionali.

Aumenti in vista poi per i pagamenti diretti destinati alle aziende del Nord Europa. Il motivo di questa decisione, spiega “Italia Oggi” del 31 agosto, è legato alla siccità che ha colpito queste regioni.

"Curioso" infine l'articolo che “Il Tempo” del primo settembre ha dedicato alle norme più astruse che governano l'Unione europea e in particolare il comparto agricolo.


...e a Roma

Ci trasferiamo a Roma e alle recenti iniziative legislative, fra le quali quella che obbliga la dichiarazione della provenienza per i prodotti a base di pomodoro.
L'argomento è preso in esame da “Libero” del 2 settembre per evidenziare i pregi dell'iniziativa, che ha però il difetto di essere "a scadenza".

Si torna poi a parlare delle norme per contrastare il caporalato e ora, spiega “Il Sole 24 Ore” del 4 settembre, si propone di istituire delle squadre ad hoc per il controllo degli illeciti.
 

Avanti con il bio

Complice la prossima apertura del Sana, il Salone del naturale che si svolge a Bologna dal 7 al 10 settembre prossimi, sono molti gli articoli che i quotidiani hanno dedicato al tema delle produzioni biologiche.
Fra questi “Il Resto del Carlino” del 3 settembre, che tratteggia l'importanza del settore, che occupa circa 280mila addetti.

Nello stesso giorno se ne parla su “Repubblica”, in questo caso per evidenziare la forte crescita del consumo di prodotti biologici, che nelle grandi superfici di vendita hanno visto un'impennata del 14% nel corso del 2017.

Dedica un ampio servizio al salone bolognese "Il Manifesto" del 6 settembre, per evidenziare fra l'altro il tasso di crescita dell'agricoltura biologica, dove superfici e operatori sono aumentati del 20%, arrivando a coprire 1,8 milioni di ettari.


Il vigneto che non si ammala

Fra le notizie più "curiose" merita di essere segnalata la messa a punto di un imballaggio in cartone che arricchito con oli essenziali ad azione antibatterica consente di aumentare il tempo di conservazione dell'ortofrutta.
I dettagli si possono leggere il 5 settembre su “Italia Oggi”.

In tema di ortofrutta merita una lettura l'articolo pubblicato da "Repubblica" il 6 settembre, dove si racconta il lungo percorso che mele, pesche e altri frutti hanno compiuto per arrivare a oggi, ad una "via della frutta" che si sovrappone alla più nota via della seta.

Non meno interessante la notizia riportata dal “Mattino di Padova” a proposito della ricerca condotta dall'Università di Udine che ha messo a punto e brevettato nuovi vitigni in grado di resistere a numerose patologie e infestazioni.

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