Ha destato molto clamore la decisione francese di bloccare le importazioni di prodotti agroalimentari dalla Puglia per il timore di un espandersi della Xylella fastidiosa, patogeno che sta devastando gli oliveti. Già il 3 aprile sul “Corriere del Mezzogiorno” si dava spazio alla protesta degli olivicoltori che si sentivano abbandonati dalla politica, sia quella locale rappresentata dal “Governatore” Nichi Vendola, sia da quella “ centrale” interpretata dal ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina. Poi la decisione dell'embargo francese, della quale si parla in toni critici il 4 aprile su “QN” e che “La Stampa” definisce “panico da ulivi”, ha spostato il centro dell'attenzione sulle conseguenze politiche e di mercato di questo gesto. “Avvenire” del 5 aprile riporta il giudizio espresso a questo proposito da Coldiretti che giudica come una “decisione arbitraria” la scelta francese. Di “guerra francese alla Puglia” si parla sul “Corriere del Mezzogiorno” che avanza preoccupazioni per le conseguenze di carattere economico. Conseguenze pesanti, tanto più che il blocco non si ferma agli olivi, ma coinvolge ben 102 produzioni pugliesi, che vanno dalla vite al fico e alle mandorle, come spiega l'8 aprile la “Gazzetta del Mezzogiorno”. Da “Italia Oggi” dell'8 aprile si apprende poi che anche la Commissione Ue si è schierata dalla parte della Francia, avvallando lo stop alle importazioni. Si continua su questo argomento il 9 aprile con “Il Giornale” che ripercorre le tappe dell'antica rivalità con i cugini d'Oltralpe. Diversa l'ottica di “Libero” che sempre il 9 aprile analizza come il problema Xylella sia vissuto in vista delle prossime elezioni regionali.
Mentre si discute di questa vicenda gli olivicoltori continuano a interrogarsi su quali siano le strategie anti-Xylella più efficaci. L'Aprol di Lecce, dalle pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno” del 7 aprile, propone di sfrondare gli ulivi per evitare l'abbattimento. Anche “Repubblica” nello stesso giorno spiega che non è necessario abbattere tutti gli olivi, ma che si procederà con abbattimenti selettivi. Come se non bastasse la Xylella, ecco affacciarsi un'altra minaccia con la Toumeyella parvicornis che minaccia le pinete campane. Lo si apprende l'8 aprile dalle pagine de “Il Mattino”.
Critiche e proteste
Nemmeno le vicende della Xylella riescono a mettere in archivio le polemiche sull'applicazione dell'Imu, contro la quale si scaglia il comune di Cingoli, nelle Marche, che si aggiunge alla lista di quanti hanno fatto ricorso al Tar come si apprende dal “Corriere Adriatico” del 3 aprile. Fra quanti aderiscono alla battaglia anti-Imu agricola il “Corriere di Viterbo” segnala l'arrivo dell'ex ministro Nunzia De Girolamo. Ma ormai i “giochi” sono fatti e una soluzione al problema Imu potrà arrivare solo il prossimo anno, come anticipa via Twitter Matteo Renzi, notizia riportata il 9 aprile da “Il Sole 24 Ore”.
Altre proteste sono quelle che riguardano il modo con il quale si è deciso di assegnare i premi accoppiati al settore latte che di fatto rende obbligatoria l'adesione alla Associazione italiana allevatori (Aia). Con una breve notizia pubblicata da “La Provincia” di Cremona del 5 aprile si descrive la posizione contraria espressa a questo proposito da Confagricoltura. Tutti d'accordo invece sulla tracciabilità in etichetta dei prodotti agroalimentari a base di carne. Ne dà anticipazione “Avvenire” del 4 aprile e sullo stesso argomento interviene l'8 aprile “Italia Oggi” riportando i risultati del sondaggio che su questo tema è stato promosso dal ministero per le Politiche agricole.
I mercati
Sui mercati si registrano le buone performance registrate dal Lambrusco che sul fronte dell'export arriva al secondo posto dopo il Prosecco, come si apprende da il “Resto del Carlino” del 4 aprile. A proposito di esportazioni “Italia Oggi” del 5 aprile riporta la notizia del progetto per la realizzazione di un marchio collettivo delle produzioni italiane, marchio che dovrebbe prendere il nome di Italian Quality. Forse è merito dei successi dei nostri vini sui mercati esteri se le quotazioni dei vigneti in Franciacorta hanno raggiunto valori record, come si apprende dal “Corriere di Brescia” del 7 aprile. A proposito di vigneti, “Italia Oggi” del 9 aprile ricorda che proprio in questa data la Commissione europea si appresta a pubblicare gli atti formali che sanciscono la fine, nel 2016, dei diritti di impianto.
Buone notizie sul fronte dei nostri due grandi formaggi Dop, il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano. Il primo, come scrive “Il Sole 24 Ore” dell'8 aprile, sta puntando ad esportare due milioni di forme. Ancora da “Il Sole 24 Ore”, del 3 aprile in questo caso, si apprende che i prezzi del Parmigiano Reggiano danno timidi segnali di ripresa, in particolare per le produzioni di base, quelle con solo 12 mesi di stagionatura.
09 aprile 2015 Economia e politica