"Plaudiamo all'azione congiunta dell'Icqrf, Nas e Carabinieri dato che, da sempre, il Consorzio persegue l'obiettivo primario di garantire al consumatore l'esatta provenienza del Morellino di Scansano e il rispetto del rigoroso disciplinare di produzione, come da decreto del ministero delle Politiche agricole del 14/11/2006".

Parole di Giuseppe Mantellassi, presidente del Consorzio tutela del Morellino di Scansano, all'indomani del sequestro di circa settemila ettolitri di mosto in fermentazione presumibilmente appartenenti alla denominazione di origine Morellino di Scansano Docg, Maremma Toscana Doc e all’indicazione geografica Toscana,  per un valore complessivo di 420.000 euro.

Un episodio preoccupante, nota il presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati Luca Sani, che "rischia di mettere in difficoltà i produttori onestamente impegnati a fare il proprio lavoro. Così come, vista la notorietà del Morellino e dei vini toscani, di danneggiare l’immagine dell’intera viticoltura nazionale".
Ma con un risvolto positivo: "E' paradossalmente è il segno che il sistema dei controlli funziona molto bene, proprio nei territori a maggior vocazione produttiva di qualità" sottolinea Sani.

"Non ci possono essere truffe né deroghe alle regole" ha commentato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, nel ricordare che il vino è una delle eccellenze toscane tra le più apprezzate a livello internazionale.
"La Regione Toscana sta dalla parte della legalità, della trasparenza e di chi opera nel rispetto delle regole. Questo il messaggio netto e inequivocabile che intendiamo lanciare agli imprenditori del vino, settore forte dell'economia regionale".

Un segnale rassicurante per i produttori, dunque, ma anche per i consumatori del vino di qualità che sempre più spesso si trovano a navigare in acque sconosciute e potenzialmente pericolose al momento dell'acquisto: dall'inizio della crisi, infatti, sono più che raddoppiate le frodi nel settore del vino e degli alcolici.

A dirlo un'analisi della Coldiretti, che riporta un incremento record del 102 per cento del valore di cibi e bevande sequestrate perché adulterate, contraffate o falsificate, con un danno incalcolabile per il prodotto agroalimentare made in Italy più esportato.

"Gli ottimi risultati dell'attività delle forze dell’ordine - sottolinea Coldiretti - confermano l'efficacia del sistema di controlli in Italia contro un crimine particolarmente odioso perché si fonda sull'inganno e colpisce soprattutto quanti dispongono di una ridotta capacità di spesa e sono costretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo".
"Occorre comunque distinguere – conclude Coldiretti - la burocrazia buona che tutela produttori e consumatori da quella cattiva che serve solo a stampare carte dietro le quali si nascondono i troppi furbetti del bicchiere, a danno dei veri produttori”.