Per questo studio è stato messo a punto un metodo di analisi multiresiduale adeguatamente sensibile per poter estrarre e determinare quantità molto basse di fitofarmaci nei mosti e nei vini. I fitofarmaci commerciali, utilizzati nella vendemmia 2011 da alcune cantine selezionate nella zona del Veneto e Trentino, sono stati studiati per valutare l’effetto sulla fermentazione primaria e sulla rifermentazione in fase di spumantizzazione. Sono stati testati in laboratorio i principi attivi sia puri che combinati tra loro e i relativi prodotti commerciali (forniti dalle cantine coinvolte nel progetto). Alcuni principi attivi hanno rallentato la rifermentazione nel vino base spumante (valutazione del glucosio residuo, Hplc).
Successivamente è stata valutata l’efficacia, come abbattitori dei residui di fitofarmaci nel vino, di coadiuvanti enologici classici (bentoniti, caseina, ovoalbumina, Pvpp) e di prodotti alternativi sperimentali (crusca, riso, lenticchie, lieviti, olio vegetale). Questi ultimi, rispetto ai prodotti classici, hanno dimostrato in generale una maggior capacità di abbattimento nei confronti di diversi principi attivi (ampio spettro d’azione ed efficacia elevata), ma quasi tutti alterano il profilo organolettico del vino. Solo i lieviti, in particolare la formulazione in crema, non hanno modificato le caratteristiche organolettiche dei vini trattati dimostrandosi un prodotto interessante per ulteriori sviluppi della tecnica di abbattimento dei prodotti fitosanitari.
L’analisi e l'identificazione di sostanze ignote, riconducibili ai trattamenti con fitofarmaci in vigneto (coformulanti e prodotti di degradazione dei principi attivi), è stata fatta utilizzando lo spettrometro di massa ad alta risoluzione (Ltq-Orbitrap-Discovery) e ha richiesto un approccio analitico estremamente complesso. Alcune di queste molecole sono già state caratterizzate e lo studio degli spettri acquisiti sta continuando al fine di identificare nuove molecole. Sono state individuate e rilevate in mosti e vini alcune molecole di coformulanti non dichiarate nei prodotti commerciali.
Inoltre, è stata studiata la degradazione di alcuni principi attivi (boscalid, chlorpyrifos, cyprodinil, dimethomorph, fenhexamide fludioxionil, iprovalicarb, metalaxyl, penconazolo, propargite, pyrimethanil) e la formazione di metaboliti durante la fermentazione alcolica su mezzo sintetico.
Renova ha aperto nuovi fronti da analizzare e pertanto il Laboratorio Polo continuerà lo studio per la ricerca dei prodotti di degradazione dei principi attivi, di natura biochimica e chimica, permettendo così di comprendere l’evoluzione dei prodotti fitosanitari durante i processi fermentativi.
Si sta inoltre continuando a studiare la possibilità di utilizzare queste molecole come potenziali marker per individuare vini provenienti da uve trattate con prodotti fitosanitari, anche in caso di scomparsa del principio attivo. Questo approccio analitico potrà essere di particolare interesse nello studio di casi di arresti di fermentazione e nella caratterizzazione dei vini biologici.
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Fonte: Laboratorio enochimico Polo