"Quello del vino è uno dei settori più importanti e strategici del sistema agroalimentare europeo. Un settore che rappresenta per diversi Paesi la prima voce dell'export agroalimentare e che punta da anni sulla qualità, principale elemento di forza e successo sul mercato mondiale. Adesso vogliamo raccogliere una sfida ambiziosa: avviare un percorso concreto di riflessione sul futuro del settore vitivinicolo".

Con queste parole si è aperto oggi l’intervento del presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo Paolo De Castro in Aula a Strasburgo.
De Castro ha ricordato che con la riforma della politica agricola comune si è scongiurato la liberalizzazione dei diritti di impianto dei vigneti: la Pac introduce un sistema di autorizzazioni dal 2016 al 2030, dando la possibilità, a chi ne fa richiesta, di mantenere l'attuale sistema per altri cinque anni. Rimane però "un sistema normativo ancora stratificato e talvolta di difficile applicazione per i produttori".

"Rapportate ad oggi, infatti, le riforme del passato orientate al controllo della quantità non hanno più senso (già con l'ultima riforma del 2008 erano stati eliminati parte degli strumenti per il controllo della produzione) - ha detto De Castro - In prospettiva, l'obiettivo deve essere quello di superare questi limiti nell'attuale sistema e guardare oltre, a uno scenario che cambia a ritmi sostenuti".
Il percorso di riflessione auspicato da De Castro deve avere l’obiettivo di "creare un regime vitivinicolo che possa rendere la vita degli agricoltori più semplice e che possa, al tempo stesso, garantire strumenti efficaci per lo sviluppo e la crescita competitiva del settore”.

I dati sulla produzione di vino nell'Unione europea per il 2013, già anticipati la settimana scorsa da AgroNotizie, prevedono un totale di 169 milioni di ettolitri, con un incremento dell’11,5% rispetto al 2012.

I principali produttori, Italia e Francia, che nel 2012 hanno toccato livelli produttivi più bassi degli ultimi 40 anni, registrano rispettivamente un aumento del 2% (46,5 milioni di ettolitri) e del 7% (44,5 milioni di ettolitri). La Spagna vede un incremento del 26% corrispondente a 43 milioni di ettolitri (hl); le favorevoli condizioni climatiche hanno aumentato la produzione in Romania (+65%, 5,9 milioni di ettolitri) e in Ungheria (+44%, 2,6 milioni di ettolitri). Tra i grandi produttori di vino, solo la Germania registra un ristagno della produzione a 9 milioni di ettolitri. Difficoltà per Cipro dove la produzione è in calo del 15% (95.000 hl), Bulgaria ( -2%, 1,3 milioni di ettolitri) e Slovenia ( - 4%, 0,65 milioni di ettolitri). Il Portogallo registra un aumento del 7% (da 6,7 hl) e la Croazia prevede di produrre poco più di 1,4 milioni di ettolitri (+10%). Grecia e Austria vedono aumentare la produzione rispettivamente del 19% (3,7 milioni di ettolitri) e dell’11% (2,4 milioni di ettolitri). (fonte: Commissione Ue)