Il settore vitivinicolo è stato tra i primi ad impegnarsi verso un percorso di sostenibilità delle produzioni. Molti consumatori italiani, ma soprattutto stranieri, prediligono infatti bottiglie che sono state prodotte tutelando non solo l'ambiente, ma anche il territorio e le persone. E sono proprio questi i tre pilastri che sono alla base di Equalitas, la certificazione voluta da Federdoc (associazione che riunisce i consorzi di tutela delle Doc del vino), per valorizzare lo sforzo dei viticoltori italiani.
Aderire a questo standard non è però cosa da tutti. Serve infatti impegno in vigna, ma anche in cantina, ma altrettanta attenzione va posta nella fase documentale e molti operatori possono spaventarsi davanti alla complessità di una certificazione che ha come compito quello di valutare proprio una realtà complessa, come la filiera del vino. Per cercare di semplificare la vita a vignaioli e cantine, Equalitas ha deciso di sviluppare, insieme a Apra (Var Group), una piattaforma, denominata ECM, Equalitas Compliance Manager, per guidare i richiedenti verso la raccolta e l'organizzazione dei documenti necessari alla certificazione.
Equalitas, una certificazione a 360°
Durante un webinar dello scorso 12 novembre dedicato a questa novità, Stefano Stefanucci, direttore di Equalitas, ha spiegato l'origine dello standard, pensato "dal basso", cioè direttamente dai produttori. Non un'imposizione normativa o dei buyer, ma un'iniziativa che nasce da Federdoc, a cui aderiscono i consorzi di tutela delle Doc italiane. La certificazione Equalitas si basa su tre pilastri: ambientale, etico-sociale ed economico.
Il percorso, avviato nel 2017, oggi conta numeri crescenti sia in Italia che all'estero, ma Stefanucci ha sottolineato che la complessità dello standard, che è anche il suo punto di forza, può scoraggiare molti produttori. "Ci chiamano per sapere quanto costa certificarsi, ma la vera domanda è: avete letto lo standard?". Da qui l'esigenza di creare uno strumento digitale, intuitivo e rapido che aiuti le aziende a raccogliere, gestire e organizzare la documentazione, e a comprendere davvero cosa viene richiesto. La risposta a questa esigenza è ECM.

Un momento del webinar moderato da Ivano Valmori, ceo di Image Line®, direttore di AgroNotizie® e accademico ordinario dell'Accademia dei Georgofili
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)
ECM: la guida digitale alla conformità
A spiegare il funzionamento di Equalitas Compliance Manager è stato Pier Alberto Guidotti, ceo di Analysis, che ha collaborato allo sviluppo del software. ECM è un portale cloud che guida le aziende nella redazione dei documenti richiesti dallo standard Equalitas, mettendo a disposizione template già pronti, spiegazioni dettagliate, Indicatori Chiave di Prestazione (Kpi) e strumenti per il monitoraggio.
L'elemento innovativo è l'integrazione dell'intelligenza artificiale generativa (quella di OpenAI), che aiuta a verificare la conformità dei documenti caricati rispetto ai requisiti dello standard. ECM, ha sottolineato Guidotti, "non sostituisce le persone, ma fa chiarezza e ordine", offrendo un percorso guidato che consente anche alle realtà meno strutturate di affrontare il processo di certificazione con maggiore consapevolezza.
La piattaforma è inoltre scalabile e modulare: si può partire dai documenti base e arrivare fino al calcolo dell'impronta carbonica e idrica secondo i criteri ISO, grazie a moduli aggiuntivi.
Dati in vigneto a supporto della sostenibilità
La sostenibilità parte dalla vigna. Luca Toninato, vicepresidente Enogis, ha mostrato come la digitalizzazione delle pratiche agronomiche (dalla registrazione dei trattamenti all'uso dei dati meteo e satellitari) possa supportare le aziende vitivinicole nella gestione sostenibile e nel rispetto della normativa.
Enogis raccoglie e analizza ogni anno milioni di dati provenienti dai vigneti italiani, che alimentano modelli predittivi, i Dss, Decision Support System, per la fenologia, la difesa fitosanitaria, la gestione dell'acqua e, in futuro, anche la previsione della resa e della qualità. "L'intelligenza artificiale non sostituirà mai l'agronomo - ha detto Toninato - ma gli fornisce strumenti tempestivi e precisi per prendere decisioni migliori".
Uso intelligente dell'energia in cantina
Anche in cantina la sostenibilità passa dai dati. Lorenzo Tesauri, responsabile tecnico di Amaeco, ha illustrato il sistema di monitoraggio sviluppato per misurare e analizzare i consumi di energia elettrica, gas e acqua. Attraverso l'integrazione con i software gestionali aziendali è possibile visualizzare i consumi in tempo reale, ottimizzare l'uso degli impianti, individuare sprechi e migliorare l'efficienza energetica.
Un primo passo per tutte le aziende interessate è il Report di Analisi Preventiva (Rap): basta fornire l'ultima bolletta e le curve di consumo per ottenere, gratuitamente e in pochi minuti, una fotografia dettagliata dei propri consumi. Un servizio utile non solo per la certificazione Equalitas, ma anche per gli investimenti legati a Industria 5.0.
Digitalizzazione dei processi di un'azienda vitivinicola
A chiudere l'incontro è stato Alessandro Manoni, Area manager Wine Apra - Var Group, che ha illustrato l'offerta di Apra per la digitalizzazione dell'intera filiera vitivinicola. Con la suite i-wine, le aziende possono gestire ogni fase: dal vigneto alla cantina, dalla logistica alla tracciabilità, fino alla sostenibilità e alla blockchain.
I moduli della suite possono essere adottati singolarmente, in base alle esigenze dell'azienda, e sono già integrati tra loro. Questo garantisce una raccolta dati coerente e interoperabile, condizione fondamentale per affrontare la certificazione Equalitas e le nuove sfide dell'industria digitale.
Manoni ha inoltre chiarito che l'ECM è accessibile anche per realtà medio-piccole, con un costo proporzionato alla dimensione aziendale, e che Apra è disponibile per presentazioni e demo personalizzate.




























