Calo dei consumi del 2,8% nel 2012, con una spesa media mensile di 2.419 euro, a fronte dei dati dell'anno precedente. E' quanto emerge dall'analisi dei dati Istat, i peggiori registrati dal 1997: si riconferma il trend negativo che vede contrarsi sempre più i consumi interni ogni trimestre e ogni anno.

Il presidente nazionale di Confeuro, Rocco Tiso, commenta: "Il dato peggiore riguarda abbigliamento, calzature e svago, mentre la spesa alimentare non ha risentito di ripercussioni drastiche, passando da 477 a 468 euro mensili, ma non dobbiamo dimenticare - sottolinea Tiso - che la crisi nasce dal crollo dei consumi interni, essenziali per un settore come quello agricolo. E l’elemento di maggior rilievo riguarda l’aumento della spesa delle famiglie italiane che si rivolgono all’hard discount (passata dal 10,5% al 12,3%) e quindi una riduzione della qualità dei cibi in tavola".

Tiso rimarca la necessità che il nuovo Esecutivo si prenda carico delle riforme indispensabili per il rilancio del primario, a cominciare dall’abbattimento dei costi che soffocano il processo produttivo e dalla sburocratizzazione: "Inoltre - conclude il presidente Confeuro - deve agire con decisione verso una nuova rimodulazione del carico fiscale che dispensi i meno abbienti e chieda maggiori sacrifici a chi ha più risorse, in modo da mettere gli italiani nella condizione di aumentare il proprio potere d’acquisto e far così ripartire i consumi".