Che la disoccupazione fosse ormai un'emergenza su scala nazionale era noto, ma ora lo certificano, nero su bianco, i dati dell'Istat: nel 2012 il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 10,7%. Era l'8,4% nel 2011.

 

"Questo incremento - certifica l'Istituto nazionale di statistica - è dovuto in quasi sei casi su dieci a quanti hanno perso la precedente occupazione". Colpito tutto il territorio, con il Sud in profondo rosso, al 17,2%. Va particolarmente male per i giovani, il cui tasso di disoccupazione cresce di 6,2 punti percentuali, arrivando al 35,3%, con un picco del 49,9% per le giovani donne del Mezzogiorno.

 

In un panorama così nero, un raggio di luce viene dall'agricoltura. "Il comparto - ha detto la Cia - Confederazione italiana agricoltori - è riuscito a evitare l'emorragia e a mantenere sostanzialmente stabile il numero di addetti, a dispetto di tutti i problemi che condizionano la competitività delle aziende".

 

In controtendenza, il settore primario ha infatti chiuso il 2012 con un calo di "solo" lo 0,2% degli occupati, risultato di un aumento dei lavoratori dipendenti del 3,6%. Un dato record, bilanciato d'altro canto da una diminuzione altrettanto pesante di quelli indipendenti (-3,7%).

 

Sulla base delle proprie analisi, Coldiretti stima che il trend positivo sia il il risultato di una crescita del 7,2 % al Nord, dell'11,2% al Centro e dell'1% al Sud. Buone notizie anche per i giovani: la confederazione stima che abbia meno di 40 anni un lavoratore dipendente su quattro assunti in agricoltura. Il comparto registra anche una forte presenza di lavoratori immigrati, che hanno abbondantemente superato quota centomila, mentre le donne sono 406mila, quasi il 40%.

 

"A crescere in futuro - nota la Coldiretti - sarà la domanda di livelli più elevati di professionalità, con particolare riguardo a figure specializzate in grado di seguire lo sviluppo di specifiche coltivazioni, la conduzione di macchinari o la gestione di attività che oggi si sono integrate con quella agricola all'interno dell'azienda".