Il progetto, avviato nel 2012 in 11 aziende leader del settore in Puglia e in Sicilia, è la risposta alla richiesta dei mercati di una produzione in grado di adeguarsi a standard di sicurezza sempre più rigorosi.
A quella dei consumatori di avere uva di alta qualità. A quella del territorio, di una sempre maggiore sostenibilità ambientale; a quella dei produttori di una sicura sostenibilità economica, che diventa sostenibilità sociale per le comunità locali – quelle comunità di uomini e donne che hanno portato l’Italia ad essere tra i primi tre paesi esportatori di uva da tavola al mondo e il primo a livello europeo.
Per la prima volta, produttori, comunità scientifica, tecnici e industria lavorano insieme per migliorare e garantire la sostenibilità e la sicurezza dell’uva italiana nel modo più concreto, efficace e trasparente.
Protezione integrata e traccialibità
Magis uva da tavola rappresenta infatti l’evoluzione più avanzata dell’approccio della protezione integrata, che prevede la protezione del vigneto usando tutti i mezzi a disposizione, compresi quelli agronomici, fisici e biologici, ricorrendo a quelli chimici solo quando, nelle quantità e per il tempo davvero necessari.
A questo approccio Magis aggiunge la tracciabilità degli interventi, la misura oggettiva dei parametri della sostenibilità come il consumo di energia, acqua, fertilizzanti o agrofarmaci, la misura dei parametri della sicurezza attraverso l’analisi del prodotto finale e la valutazione delle caratteristiche organolettiche.
Le attività pratiche del progetto
Dopo una prima fase di avvio, Magis uva da tavola opererà perché le migliori pratiche agronomiche messe a punto nel corso del progetto diventino patrimonio e cultura diffusi in tutte le aziende italiane del settore che vorranno farne parte.
Le attività del progetto riguardano: gestione del suolo, dell’acqua e della chioma, nutrizione, protezione da malattie fungine e fitofagi, macchine per la distribuzione e comportamento residuale dei prodotti fitosanitari, analisi qualitative e sensoriali, senza dimenticare le valutazioni economiche.
Dai primi risultati sperimentali, previsti alla fine della campagna, il primo passo concreto sarà la redazione di un protocollo che aiuti l’azienda a condurre il proprio vigneto nel modo migliore e più sostenibile, attraverso il miglioramento misurabile di gran parte delle operazioni che si compiono nel vigneto, coniugando sostenibilità e qualità dell’uva.
Il Comitato tecnico-scientifico
Magis uva da tavola è gestito da un Comitato tecnico-scientifico presieduto dal professor Franco Faretra dell’Università degli Studi di Bari.
I suoi membri rappresentano le principali realtà della ricerca e della gestione della sostenibilità della produzione di uva da tavola: Università di Bari, di Palermo, di Catania e della Basilicata, Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile, Coragro, Centro di Ricerca, Sperimentazione e Formazione in Agricoltura “Basile Caramia”, Bayer CropScience, Ice – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, Agriproject Group, Agrisoil, Image Line srl.
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