Notificato alla Commissione europea lo scorso 18 gennaio per la verifica della compatibilità con la normativa sugli aiuti di stato, la Conferenza Stato-Regioni ha approvato il piano riassicurativo agricolo per il 2013.
Caratterizzato da maggiore flessibilità, si adatta alle novità introdotte dal Piano assicurativo 2013 anch'esso di recentemente approvazione.


Cos'è il piano riassicurativo?

Il Fondo per la riassicurazione dei rischi in agricoltura nasce con la legge 388/2000, articolo 127. Istituito presso l'Ismea, ha l'obiettivo di sostenere la competitività delle imprese agricole e favorire la riduzione delle conseguenze dei rischi atmosferici, attraverso la sperimentazione e diffusione di nuovi strumenti assicurativi.
I decreti Mipaaf del 7 novembre 2002 - regolamento - e del 27 febbraio 2008 - piano riassicurativo -, ne definiscono le modalità operative.
In sostanza, il Fondo per la riassicurazione, provvede alla compensazione dei rischi agricoli coperti da polizze assicurative innovative agevolate con il contributo pubblico, agendo sulla spesa per il pagamento dei premi.


Come funziona?

L'attività del Fondo coinvolge direttamente le compagnie di assicurazione che hanno offerto garanzie assicurative innovative - pluririschio e multirischio -, applicando due tipi di meccanismi di riassicurazione - rispettivamente stop loss e quota - e indirettamente gli imprenditori agricoli che hanno potuto beneficiare dei vantaggi economici derivanti dalla sottoscrizione di tali garanzie. 


Consorzio italiano di Coriassicurazione

Nasce nel 2007 come potenziamento degli effetti dell'attività del Fondo. Possono fare parte del Consorzio italiano di Coriassicurazione contro le calamità naturali in agricoltura, il Fondo e tutte e compagnie italiane e estere abilitate all'esercizio dell'assicurazione e della riassicurazione sui rischi agricoli in Italia.


Piano riassicurativo agricolo 2013: le novità

Si assiste ad un ampliamento delle tipologie di polizze riassicurabili, incluse quelle sperimentali e innovative, purchè compatibili con la normativa comunitaria. 

In tal senso potranno essere utilizzate tutte le tecniche riassicurative presenti sui mercati internazionali, senza dover obbligatoriamente ricorrere a forme riassicurative prestabilite sulla base delle diverse tipologie di polizza. Si amplia così l’offerta e la concorrenza con conseguente diminuzione dei costi di riassicurazione.
Decade l'obbligo per il Fondo a ricorrere a un meccanismo riassicurativo proporzionale per le polizze multi rischio, rendendo possibilile l'applicazione della riassicurazione non proporzionale 'stop loss'. Trattandosi dell'unica tipologia assicurativa che consente di prendere in considerazione i rischi catastrofali come siccità e alluvioni, aumentano la leva riassicurativa e gli effetti sulle polizze multi rischio incentivate dal piano assicurativo, anche in termini di contribuzione.


Piano assicurativo agricolo 2013

Di recente approvazione, contiene alcuni aspetti innovativi finalizzati, in primis, all'allargamento dello strumento assicurativo alle regioni del centro sud, dove un esiguo numero di imprese aderisce alle coperture agevolate.
Vengono abbandonate le polizze monorischio che non godranno più di sostegno, a favore delle forme più complete pluri e multirischio, mediante rimodulazione delle percentuali massime di intervento.
Aumentano gli incentivi ai nuovi assicurati e assume maggiore rilievo la differenziazione tra eventi catastrofali, la siccità ad esempio, e sistemici come la grandine. In tal modo aumenta la sostenibilità del sistema e la propensione delle imprese assicurative a prendere in carico i rischi.

Si apre la possibilità per le imprese agricole di indirizzare la copertura assicurativa verso i rischi che hanno concreta possibilità di verificarsi nei territori di riferimento e, per una migliore distribuzione territoriale dei rischi stessi, vengono associati il rischio 'colpo di sole' con 'venti sciroccali' e 'gelo/brina' con 'sbalzi termici'.
Punto importante, si assiste ad un ampliamento delle possibilità assicurative per la zootecnia contemplando ora, a livello sperimentale, le riduzioni di produzione di latte bovino a seguito di squilibri termo igrometrici.
Infine, per i maidicoltori è possibile assicurare le produzioni contro le fitopatie responsabili delle aflatossine nel mais.