"Le perplessità sollevate in Cina sulla reale origine delle olive utilizzate per produrre l'olio italiano esportato nel gigante asiatico danneggia il vero Made in Italy".

E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare la necessità di fare chiarezza in riferimento alla richiesta, rivolta dall'Autorità cinese per la qualità all'Ambasciata italiana a Pechino, di fornire maggior informazioni sulle società italiane che sono sospettate di vendere in Cina olio etichettato come olio d'oliva italiano, ma che in realtà è realizzato con oli provenienti da altri Paesi.

"Bisogna evitare che - sottolinea la Coldiretti – soprattutto in Paesi emergenti importanti come la Cina, si radichi un falso Made in Italy identificato da marchi italiani, ma con poca o nulla materia prima nazionale, come purtroppo sta già avvenendo". Anche perché, ribadisce l'organizzazione agricola, ci sono tutte le condizioni per rifornire con olio extravergine italiano al 100% l'intero mercato cinese, le cui importazioni dall'Italia sono state pari ad appena 7 milioni di chili nel 2011, in crescita del 10%.

"In questo senso – continua la Coldiretti - è necessaria anche un reale svolta da parte delle autorità pubbliche italiane nel sostenere all'estero con la promozione il vero Made in Italy, dal campo alla tavola. Una necessità per evitare la delocalizzazione produttiva che prima colpisce la produzione agricola e poi quella industriale, con effetti negativi sul piano economico ed occupazionale per il Paese".