Per la prima volta, in seguito all'incidente nucleare di Fukushima, il Giappone ha vietato la vendita di riso prodotto in una delle regione della prefettutra del nord-est del Paese. 

Lo hanno annunciato le autorità in seguito alla scoperta di una tasso di cesio superiore al limite autorizzato. "Il divieto resterà in vigore fino a quando il riso prodotto nella regione non sarà dichiarato sicuro", ha detto il ministro dell'Agricoltura, che ha precisato che l'embargo riguarda 154 aziende, che producono un totale di 192 tonnellate di riso all'anno. 

La notizia, si legge sul portale del quotidiano francese "Les Echos", aumenta le preoccupazioni dei giapponesi, che temono che tutta la catena alimentare possa essere contaminata dai rifiuti nucleari.

Coldiretti: 'Nessuna importazione dal Giappone'

"L'Italia non ha importato riso dal Giappone nel 2011". Lo sottolinea la Coldiretti rendendo noti i risultati di alcune analisi effettuate su dati Istat e diffuse in riferimento alla decisione del Governo giapponese di vietare il commercio del riso proveniente da Onami, in seguito all'incidente della centrale nucleare di Fukushima.

"L'Italia - fa notare la Coldiretti - è il principale produttore europeo di riso, che è realizzato per la stragrande maggioranza nelle provincie di Pavia, Novara e Vercelli. Le esportazioni - conclude la confederazione - superano di gran lunga le importazioni, che sono state pari a 71 milioni di chili nei primi sette mesi del 2011, e non interessano peraltro il Paese del Sol levante".