Si apre oggi, 17 ottobre a Roma, presso la sede centrale del Consiglio nazionale delle ricerche, la conferenza ‘International year of forests: research needs and perspectives’. L’evento è organizzato dal dipartimento Terra e Ambiente del Cnr (Dta-Cnr) e dalla Fao, che nella sua assemblea generale del 2 febbraio scorso ha dichiarato il 2011 ‘Anno delle foreste’.
“Nel contesto di un generale cambiamento del clima le preoccupazioni per la salvaguardia del patrimonio forestale mondiale sono pressanti”, spiega Enrico Brugnoli, direttore del Dta-Cnr e dell’Istituto di biologia agroambientale e forestale di Porano (Tr).
“Le foreste hanno un ruolo molto importante per il ciclo del carbonio (ne accumulano 289 gigatonnellate per anno). La Co2, assieme al vapore acqueo e altri gas traccia, è tra i maggiori responsabili dell’effetto serra. Negli ultimi 30 anni le foreste hanno assorbito tra il 20 e il 30% delle emissioni di gas serra causate dalle attività umane, ma la massiccia deforestazione ancora in corso in molti paesi contribuisce drammaticamente ad alterare il ciclo naturale di questo elemento. Imprescindibile è il ruolo delle foreste per la difesa del suolo, per contrastare frane, valanghe, erosione delle coste e desertificazione. Fonte di bioenergia rinnovabile, le foreste possono contribuire alla fitodepurazione di acque e suoli inquinati; ridurre l’inquinamento delle aree urbane e provvedere alla risoluzione di numerose altre problematiche ambientali. Le foreste, infine, sono tra gli ecosistemi più vasti e complessi, e nel loro folto è conservato il tesoro della biodiversità (circa l’80% delle specie vegetali e animali) e il futuro del nostro pianeta”.
La superficie forestale, circa 4 miliardi di ettari (ha), ricopre quasi il 31% delle terre emerse. Nell’area mediterranea ammonta a circa 73 milioni di ha, per l’8,5% del territorio. In Italia è di 10,5 milioni di ha, ma solo il 7,3% di questi ricadono all’interno di parchi nazionali, mentre il 63,5% è di proprietà privata.
“Le foreste hanno anche un grande valore per l’economia mondiale”, conclude Brugnoli. “Solo per la loro salvaguardia, secondo il Global Forest Resources Assessment 2010 della Fao, danno lavoro a circa 10 milioni di persone in tutto il mondo; il valore economico mondiale dell’estrazione del legno è stimato attorno ai 100 miliardi di dollari; 18,5 miliardi di dollari è il valore degli altri prodotti. Lo sfruttamento di queste risorse naturali deve essere tuttavia responsabile e sostenibile”.
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