Aumenta l'inflazione, calano i consumi alimentari

"La ripresa dell'inflazione fa scendere i consumi a tavola, con riduzione record in quantità del 6% per la carne di vitello, del 5% per i prodotti ittici, del 9% per il pane e del 4% per la pasta". 

Lo sottolinea Coldiretti commentando i dati Istat sull'inflazione, nel quale rende noti i risultati di una propria analisi. 

Per effetto dei rincari la spesa per trasporti, combustibili ed energia elettrica delle famiglie italiane ha sorpassato quella per gli alimentari e le bevande. L'effetto è un calo dei consumi a tavola, che è stato pari in media in quantità all'1,5% nel primo semestre 2011. Dall'analisi della Coldiretti emergono però trend fortemente positivi per gli acquisti diretti dal produttore, con una spesa estiva di un miliardo di euro.

Il prezzo pagato dai produttori agricoli

"Che i prezzi degli alimentari freschi diminuiscano è una buona notizia per i consumatori, in un momento di grandi difficoltà per l'economia e le famiglie. Ci auguriamo, tuttavia, che possano incentivare anche una ripresa delle vendite di frutta e verdura dei nostri produttori". Lo afferma Confagricoltura commentando gli ultimi dati Istat sull'inflazione. 

"L'agricoltura - osserva la confederazione - sta continuando a fare da parziale ammortizzatore ad un'inflazione giunta al 2,8% su base annua. Ma questo ruolo di salvagente contro il carovita i produttori agricoli lo stanno pagando a caro prezzo. Occorrono misure idonee a favorire i produttori nell'ambito delle filiere, ma anche interventi che permettano la concentrazione dell'offerta e l'aggregazione del prodotto".

Il caro-benzina spinge in alto l'inflazione

"Il caro-benzina fa salire ancora l'inflazione ad agosto (+2,8%) e pesa come un macigno sugli agricoltori, aumentando sensibilmente i costi di produzione per le aziende. Nonostante questo, nel corso del mese i prezzi degli alimentari hanno continuato a 'raffreddarsi', rimanendo invariati a livello congiunturale e stabilizzandosi sul 2,2% annuo. merito soprattutto dell'andamento dei prodotti non lavorati". Lo afferma la Cia, Confederazione italiana agricoltori, commentando le stime diffuse dall'Istat. 

"L'agricoltura - fa notare la Cia - contribuisce per quanto possibile a contenere la corsa dell'inflazione, facendo da contrappeso all'ennesimo aumento delle quotazioni di energetici e combustibili (+5,1%) e trasporti (+7%). E lo fa mentre il settore vive un momento di fortissima crisi, soprattutto nell'ortofrutta, con i prezzi sui campi crollati in media del 30% in un mese e con i costi di produzione alle stelle".

Serve un piano nazionale agricolo per rilanciare il settore

"La continua crescita dell'inflazione, che ha raggiunto il livello più alto dal 2008, evidenzia la colpevole assenza di un piano nazionale agricolo che rilanci il settore e che contrasti la crisi economica". Lo sottolinea Rocco Tiso, presidente della Confeuro, analizzando i dati Istat sull'inflazione. 

"Il mondo agricolo - osserva Tiso - ha più volte sottolineato l'esigenza di interventi strutturali e tempestivi, senza però ricevere alcuna risposta degna di nota. Nonostante le numerose richieste degli operatori del comparto agroalimentare di misure in grado di ammodernare la filiera agroalimentare, ancora nulla è stato fatto".