"La finitezza delle risorse idriche e i crescenti consumi rappresentano un banco di prova cruciale con cui dobbiamo confrontarci, anche se personalmente non condivido i toni apocalittici di alcune analisi... non soltanto è possibile e necessario ridurre gli sprechi, è possibile e necessario trovare modi più efficienti di utilizzo delle risorse naturali, a cominciare proprio dall'acqua. Sostenibilità e sviluppo possono essere felicemente coniugati attraverso l'innovazione. Un esempio illuminante è rappresentato dalle ricerche in corso in diversi paesi per sviluppare piante capaci di mantenere una buona produttività anche in condizioni di siccità". 

"Com'è noto, in Italia circa il 50% dell'acqua dolce disponibile è utilizzato per l'agricoltura, a fronte del 25% dell'industria e del 15% destinato agli usi domestici. Se l'attività agricola esercita una considerevole pressione sulla risorsa idrica, è anche vero che - ha notato Galan - gli enti irrigui svolgono una funzione di presidio del territorio, producendo benefici sull'assetto idrogeologico e una funzione ambientale fondamentale. Oltre alla funzione primaria di distribuzione dell'acqua, i canali irrigui costituiscono un sistema di regimazione delle acque e una parte integrante del patrimonio culturale e sociale di molte regioni. Ritengo estremamente interessante e utile, dunque, l'iniziativa odierna, che intende contribuire all'elaborazione di una politica idrica intesa a massimizzare l'efficienza. Come sapete, sono proprio oggi impegnato con il forum sul futuro della Pac, perciò mi preme ricordare che la gestione sostenibile delle risorse idriche rientra tra le sfide ambientali della politica di sviluppo rurale".

Questo quanto detto dal ministro alle Politiche agricole e forestali, Giancarlo Galan durante il suo intervento al convegno 'Acqua, agricoltura e ambiente' organizzato da Federutility, Anbi e Coldiretti lo scorso 22 febbraio a Roma.