Non è sfuggita ai quotidiani di questi ultimi giorni l'importanza di quanto si va discutendo a Bruxelles in tema di riforma della politica agricola comunitaria. Un primo “assaggio” lo si è potuto leggere su “Avvenire” del 19 novembre, all'indomani delle comunicazioni presentate dal Commissario europeo Dacian Ciolos. Critico il commento pubblicato il giorno seguente su “Italia Oggi” che rimprovera alla Ue di penalizzare l'agricoltura più produttiva, favorendo quella meno evoluta. Dalle pagine de “Il Sole 24 Ore” del 21 novembre anche le industrie del settore agroalimentare si dicono preoccupate per gli indirizzi della riforma Pac. Nello stesso giorno è ancora su “Il Sole 24 Ore” che si possono leggere i dettagli delle proposte comunitarie, orientate a favorire un approccio “ambientalista”, tanto da accogliere il plauso di Josè Bovè “il rivoluzionario verde dell'Europarlamento”, come viene definito dallo stesso giornale. Sul futuro dell'agricoltura, si legge su “Il Sole 24 Ore” del 19 novembre, potranno anche pesare le tensioni sugli accordi in seno al Wto, l'organizzazione mondiale del commercio, dove si critica la politica protezionistica della Ue. A proposito di mercati internazionali è ancora “Il Sole 24 Ore” che il 25 novembre anticipa la notizia che la Cina ha “fame” di mais. Se ne vedranno gli effetti sui prezzi.

 

Un po' di soldi

Mentre si discute del futuro dell'agricoltura in Europa, in Italia arrivano a sorpresa i fondi del Cipe. Si tratta di 21 miliardi, scrive “MF” del 19 novembre, una parte dei quali sono destinati all'agricoltura. Per il settore bieticolo saccarifero sono in arrivo 64 milioni, scrive “La Padania” del 19 novembre, ricordando il ruolo politico della Lega per ottenere questo stanziamento. Altri 177 milioni, si legge sul “Corriere della Sera” del 19 novembre, sono destinati al settori irriguo e della bonifica nel Sud. Ma si tratta solo di “briciole” che non bastano a salvare l'agricoltura, afferma la “Stampa” del 19 novembre. E sono già finiti, si legge su “Avvenire” del 23 novembre, anche i sostegni previsti per l'acquisto di macchine agricole.

 

Maltempo, Unesco e Ogm

Come se non bastassero i problemi di carattere economico, ci si mette anche il maltempo con la pioggia che frena le semine, scrive la “Nuova Ferrara” del 21 novembre. Peggio ancora per le aree alluvionate dove i raccolti sono da buttare, mentre i rimborsi, si denuncia dalle pagine di “lIbero” del 23 novembre, coprono appena un terzo del danno subito. Guai anche per le noci di Sorrento, alle prese, come scrive “Il Mattino” del 25 novembre, con il Tephiritidae ragholetis, un dittero che danneggia la pianta e che riduce la produzione. A bilanciare tante notizie negative c'è la consolazione del riconoscimento dell'Unesco per la dieta Mediterranea, che per l'Italia, afferma “Italia Oggi” del 20 novembre, ha un valore di 49 miliardi. Ora più di prima, si legge su “Panorama Economy” in edicola il 25 novembre, si rende necessario estendere l'obbligo di indicare in etichetta l'origine dei prodotti. Critica la posizione di “Libero” del 20 novembre, dove si sostiene che il riconoscimento non è affatto un primato italiano, ma anzi una “diminutio”. A proposito di cibi e di qualità, c'è da ricordare l'imminente Forum su cibo e nutrizione organizzato da Barilla, ricordato dalle pagine del “Corriere della Sera” del 22 novembre. Nello stesso giorno, sempre sul “Corriere della Sera”, si legge che per i consulenti del “Barilla center for food & nutrition”, fra quali anche il professor Umberto Veronesi, non ci sono ancora certezze che gli Ogm siano innocui per la salute. Ma arriva “Il Riformista” del 24 novembre a confermare che il professor Veronesi non ha cambiato opinione in merito agli Ogm, nei confronti dei quali ha da tempo espresso apertura.

 

Ancora multe

Il tema degli Ogm continuerà a tenere banco, come pure quello delle quote latte, del quale si sta tornando a parlare in questi giorni. Merito (o colpa...) delle ingiunzioni di pagamento partite all'indirizzo degli allevatori che hanno “splafonato”. Se ne parla sul “Gazzettino” del 19 novembre, dove si commentano anche i risvolti politici di questa vicenda che ora vede contrapposti il ministro dell'Agricoltura, Giancarlo Galan e il leader della Lega, Umberto Bossi. Per colpa delle multe latte, scrive “Il Sole 24 Ore” del 23 novembre, potremmo anche trovarci di fronte alle sanzioni della Ue per non aver rispettato i dettami di alcune normative comunitarie. Anche per il latte di pecora, dopo la schiarita dei giorni scorsi, tornano ad alzarsi venti di protesta. “Nuova Sardegna” del 21 novembre si interroga sui motivi che impediscono una ripresa del mercato del pecorino. Intanto i pastori, si apprende dalle pagine di “Unione Sarda" del 24 novembre, si preparano a tornare in piazza per manifestare la propria insoddisfazione per le misure prese sino a questo momento.